Appello al Consiglio Comunale della Città di Torino per esprimersi rispetto alla volontà di stanziare ancora fondi per le scuole private paritarie e per lo svolgimento di referendum consultivi.
Per: consiglieri del consiglio comunale della Citta' di Torino
Appello al Consiglio Comunale della Città di Torino per esprimersi rispetto alla volontà di stanziare ancora fondi per le scuole private paritarie e per lo svolgimento di referendum consultivi.
L’ Art. 33 della Costituzione stabilisce che “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. Allo Stato compete dettare le norme sull’istruzione ed istituire scuole statali di ogni ordine e grado aperte a tutti (per almeno 8 anni l’istruzione è obbligatoria e gratuita, Art. 34).
Alle Regioni fino al 2001 competeva legiferare solo in materia di «assistenza scolastica» (poi «diritto allo studio») relativa agli interventi strumentali per assicurare il diritto all’istruzione (trasporti, mensa, assistenza handicap, borse di studio….).
Ai Comuni spetta assicurare gli interventi di diritto allo studio (l.r. 26/2001) senza alcuna differenziazione in base al tipo di scuola frequentata dagli alunni (statale o non statale).
La legge 62/2000 ha dato attuazione al comma 4 dell’art. 33 Cost., prevedendo la parità giuridica tra scuola statale e scuola non statale, ma non quella economica. Il sistema nazionale di istruzione, in base alla legge 62/2000, è costituito da scuole statali e scuole paritarie, private e degli enti locali. Le scuole gestite dagli Enti locali (Comuni e Province) sono considerate «paritarie» come quelle gestite da soggetti privati.
Il Comune di Torino gestisce numerose scuole materne in modo diretto e attiva convenzioni con altri enti, in particolare con la FISM che è di profilo cattolico. In particolare, il Comune di Torino ha stanziato negli ultimi anni (stanziamento appena rinnovato) 3.250.000 euro come contributo alle 56 scuole dell’infanzia convenzionate.
La Scuola è un’istituzione laica, aperta a tutti, come previsto dalla nostra Costituzione (artt. 33 e 34), ed è proprio in un momento di crisi, quale l’attuale, che le risorse devono essere esclusivamente indirizzate al sostegno della scuola pubblica statale e degli Enti Locali, valorizzandola in quanto risorsa fondamentale per costruire il futuro delle nuove generazioni, per l’integrazione e perché la scuola, come la nostra società, è plurale e tutti hanno lo stesso diritto allo studio indipendentemente della loro estrazione sociale, colore o credo.
In virtù del diritto di tutte le bambini e dei bambini di ricevere un’istruzione ed un’educazione libera, laica, uguale per tutti, i firmatari del presente appello chiedono al Consiglio comunale della Città di Torino di esprimersi in modo chiaro ed inequivocabile rispetto alla volontà di stanziare ancora fondi per le scuole private paritarie, invece di volere arricchire la propria offerta educativa.
Intendiamoci bene: l’art.33 della Costituzione (“Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo stato”) garantisce la libertà per chiunque, portatore di qualsiasi visione del mondo o ideologia, di istituire scuole private. Qui non è in discussione tale libertà costituzionale, bensì il fatto che scuole private (o private paritarie ) possano accedere a finanziamenti pubblici (che la Costituzione comunque vieta espressamente in qualsiasi circostanza, anche se il Parlamento nel 2000 ha ritenuto che tale articolo costituzionale fosse di fatto non più in vigore).
Chiediamo dunque al Consiglio Comunale di valutare il fatto che i minori costi di funzionamento delle scuole paritarie private sono legati al diverso livello di qualità della scuola. Nelle scuole di infanzia comunali sono infatti presenti 2 insegnanti ogni 25 bambini, mentre in quelle paritarie c’è solitamente un solo insegnante ogni 28 bambini; inoltre nelle 82 scuole dell’infanzia comunali nell’anno scolastico 2011/12 i bambini con certificazione erano 238, mentre nelle 56 convenzionate erano solo 17. Si capisce così anche come i costi per tali scuole siano inferiori rispetto alle strutture pubbliche, ma ci chiediamo se davvero la città che si pregia di essere “città dei bambini e delle bambine” desideri finanziare un sistema educativo che non premia la qualità e non garantisce eguali diritti per tutte/i.
Chiediamo inoltre che il Consiglio si esprima sulla opportunità di indire un referendum consultivo sul tema del finanziamento alle scuole paritarie non dipendenti da enti pubblici, il cui testo chiediamo possa essere redatto con le associazioni prime firmatarie di questa richiesta.
A proposito dell'istituto del referendum, chiediamo infine che si avvii un processo di riscrittura dello Statuto della Città di Torino in modo che i cittadini possano promuovere liberamente un referendum consultivo senza che questo debba essere indetto esclusivamente dal Consiglio comunale.
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