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MOZIONE DI SFIDUCIA ALLA SCILABRA

Per: Governo Regionale, Assemblea Regionale Siciliana

MOZIONE DI SFIDUCIA ALLA SCILABRA
Nasce sui social network la petizione pubblica “MOZIONE DI SFIDUCIA ALLA SCILABRA” promossa da un gruppo di operatori della formazione professionale in Sicilia, stanchi delle continue promesse e dei proclami con impegni non mantenuti. I lavoratori si trovano allo stremo con 8 mesi di arretrati di stipendi (per i più fortunati) sino ai 20 mensilità.
La gestione Scilabra è stato un vero fallimento: dai rendiconti dell’avviso 20, imputabili ai lavoratori almeno 3 mensilità al mancato avvio della seconda annualità con la copertura progettuale dall’8 giugno.
Per i lavoratori, il futuro è incerto e nessun documento ufficiale è stato presentato contenente la riforma del settore. Esausti da tutto ciò è stata creata una petizione tramite un servizio on line gratuito. Lo scopo è lanciare un forte messaggio al governo Crocetta e ai politici residenti all’Ars.

Di seguito solo alcune motivazioni.
il Presidente Crocetta, non appena insediato, nomina Assessore alla Formazione una sconosciuta studentessa universitaria fuori corso, Nelli Scilabra e licenzia immediatamente il Dirigente Generale del Dipartimento, Ludovico Albert. L’interim del dipartimento viene dato al Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro, Anna Rosa Corsello, che diventa così deus ex machina di Lavoro e Istruzione. Subito dopo, inizia una maxi rotazione di dirigenti e quadri fra i vari Assessorati e in breve tempo il Dipartimento della Formazione si ritrova con personale che, pur armato di buona volontà, prima di poter operare deve acquistare le necessarie competenze. L’attività amministrativa, a cominciare dai mandati per gli Enti, subisce pertanto una brusca frenata.
Nel mese di Febbraio: Crocetta, insediato da pochi mesi, dopo lo scandalo e la soppressione del CIAPI di Palermo, dichiara di volere sopprimere anche quello di Priolo. Arriviamo poi al mese di Maggio: La prima annualità dell’Avviso 20 sta terminando e il Governo inizia a proclamare che non ci sono i soldi per avviare la seconda annualità, anzi che i soldi ci dovevano essere ma sono spariti non si sa come. Si tratta di parecchie centinaia di milioni, non di noccioline, ed è un po’ strano pensare che una cifra così ingente possa svanire nel nulla, ma il Governo continua a giurare che i soldi non si trovano. Visto che i soldi non si trovano, la soluzione prospettata dal Presidente, dall’Assessore e dal Dirigente Generale è semplicissima: niente soldi, niente seconda annualità dell’Avviso 20. E il personale degli Enti di formazione, che fine dovrebbe fare? Pazienza, non si sa.
Quindi, vengono avviate d’urgenza delle misure propedeutiche alla messa in cassa integrazione del personale di tutti gli Enti di Formazione: Tutti gli operatori devono recarsi presso gli Sportelli Multifunzionali per dei colloqui di orientamento. Non sono esclusi neanche gli Operatori degli sportelli stessi, che devono colloquiarsi fra loro. I documenti prodotti con questi colloqui devono essere inviati in assessorato con urgenza, assieme agli elenchi del Personale predisposti dagli Enti. L’operazione “colloqui”, gestita dall’OmniDirigente Corsello si rivela un enorme casino: gli operatori di Partinico devono essere colloquiati negli sportelli di Cefalù e viceversa, quelli di Santo Stefano di Camastra negli Sportelli di Messina mentre quelli di Messina devono andare a Santo Stefano e via dicendo.
L’Assemblea Regionale, comunque, non vede molto chiaro nei discorsi del Governo e convoca il vecchio Dirigente Generale del Dipartimento Formazione, Ludovico Albert, che Crocetta aveva licenziato nel momento stesso dell’insediamento del suo Governo (licenziato, comunque, è parola grossa, sarebbe più esatto dire demansionato, dato che ancora oggi, a termini di contratto, Albert è regolarmente pagato) e il buon Albert spiega all’Assemblea che i soldi del Fondo Sociale, con cui doveva essere attivata la seconda annualità dell’Avviso 20, non sono affatto spariti, ma, per evitarne il disimpegno, sono stati trasferiti a Roma, nelle casse del MIUR, fra le disponibilità del Piano Giovani. Fra l’altro, le ultime tranche di finanziamento sono state trasferite dopo l’insediamento di Crocetta, a firma del successore di Albert, la dott.ssa Corsello, quindi è proprio impossibile che Crocetta, l’Assessore Scilabra e la Corsello non sapessero dove erano finiti questi soldi.
L’Assessore Scilabra, la Corsello e lo stesso Crocetta, allora, si affannano ad affermare che le finalità del Piano Giovani sono incompatibili con quelle dell’Avviso 20 e quindi è impossibile finanziare la seconda annualità. Mentre l’Assessore Scilabra partorisce l’Albo degli Operatori, che dovrà essere la panacea di tutti i mali della Formazione, l’Assemblea regionale si incazza e vincola il Presidente Crocetta a finanziare la seconda annualità dell’Avviso 20 coi fondi del Piano Giovani. Al fatidico 7 giugno, giorno in cui scade la prima annualità dell’Avviso 20, la Corsello, con uno stringato comunicato, fa sapere che le attività continuano senza soluzione di continuità con la fase preparatoria all’avvio della seconda annualità. Mentre già l’Assessorato all’Istruzione è nel caos perché, in vista del trasloco da Via Ausonia a Corso Calatafimi si cominciano ad imballare i faldoni delle pratiche, escono fuori le disposizioni per l’avvio della seconda annualità: taglio del 15% dei finanziamenti dell’ambito FORGIO, del 50% di quelli dell’ambito FAS e niente per l’ambito FP. Insieme, viene pubblicata la “lista nera” dei corsi che devono essere tagliati per primi.
Il taglio proposto dal Governo è semplicemente devastante e mette a rischio la sopravvivenza degli Enti e migliaia di posti di lavoro. Inizia una serie di scioperi, manifestazioni, e quant’altro, anche perché non si capisce proprio per quale motivo, in presenza di risorse finanziarie più che sufficienti, si debba fare un’operazione che sa molto di macelleria fine a sé stessa. Alla fine, viene emanata una direttiva che corregge leggermente il tiro e taglia del 10% entrambi gli ambiti FORGIO e FAS. Dell’ambito FP nessuna traccia, mentre si avvicina pericolosamente la scadenza del 30 Settembre, in cui termineranno i progetti degli Sportelli Multifunzionali, e l’Assessore al Lavoro, Ester Bonafede brilla solo per la totale assenza da ogni dibattito riguardante i lavoratori degli Sportelli. Anzi, l’Assessore Bonafede sembra proprio che sia un ectoplasma fluttuante nel vuoto più assoluto.
Cominciano pure a fioccare le prime revoche di accreditamento. Ne fanno le spese alcuni Enti di Messina e lo IAL. Crocetta si scaglia contro gli Enti che hanno ricevuto i finanziamenti e non hanno pagato i dipendenti. Su queste vicende, comunque, prima di parlare, preferiamo aspettare che si pronunci la Magistratura.
Una tegola si abbatte sul Governo: La Corte dei Conti cita in giudizio l’ex Dirigente generale della Formazione, Patrizia Monterosso, oggi Segretario Generale della Regione e altri funzionari, oltre che parecchi ex assessori per danno erariale. Avrebbero concesso integrazioni non giustificate ad alcuni Enti. Parte immediata l’operazione di salvataggio, la Dirigente Corsello non eroga a parecchi Enti parte dal finanziamento riguardante l’Avviso 20, per recuperare le somme incriminate e dimostrare che il danno erariale è stato riassorbito. Poco importa che così facendo ne derivi un trasferimento di somme dal Fondo Sociale Europeo verso il Bilancio Regionale, assolutamente vietato dai Regolamenti Comunitari. Naturalmente le somme trattenute erano destinate al pagamento degli stipendi del personale. Nel frattempo, Crocetta si meraviglia che vi siano Enti che non pagano i dipendenti.
A Luglio, vengono pubblicate le disposizioni sul nuovo accreditamento. Fra la serie quasi infinita di requisiti richiesti agli Enti, uno, in particolare, polarizza l’attenzione: avere contenziosi con l’Amministrazione Regionale è causa di revoca dell’accreditamento. In altre parole, se io Regione ti trattengo indebitamente delle somme destinate al pagamento dei lavoratori, ad esempio per recuperare un danno erariale imputato ai dirigenti Regionali e tu osi fare opposizione, ti tolgo l’accreditamento. La norma è palesemente incostituzionale, ma viene difesa accanitamente dalla Scilabra. Sarà il TAR, a dicembre, a dichiararla illegittima con due distinte sentenze, che la Scilabra bizzarramente interpreta come una sua grande vittoria.
Si va verso la pausa di agosto nel più totale caos, visto il trasloco che blocca completamente tutte le attività dell’Assessorato per un paio di mesi. I progetti esecutivi di quel che resta della seconda annualità dell’Avviso 20 giacciono negli scatoloni. La scadenza del 30 settembre per gli Sportelli Multifunzionali si avvicina sempre più e l’Assessore Bonafede non trova di meglio che dichiarare che, vista la riforma dei Servizi per l’Impiego voluta dal Governo Nazionale, per gli operatori degli Sportelli non si può ipotizzare alcuna soluzione.
A settembre parte l’operazione “Energie Alternative”. L’Assessore Scilabra indìce delle giornate di studio in cui alcuni esperti chiamati dall’Assessorato spiegano agli Enti che vi sono ingenti finanziamenti per i comuni che puntano sul fotovoltaico e spiegano il quadro normativo che regola il settore. Spente le luci delle giornate di studio, si spegne anche l’interesse per il settore e nessuno ne parla più, salvo Crocetta che ogni tanto accusa gli Enti di non fare neanche un corso sull’argomento. L’accusa è totalmente falsa, ma viene sapientemente rilanciata, ad effetto, dai media filocrocettiani.
Il 18 settembre la Scilabra e la Corsello emettono la direttiva per la riedizione dell’ambito FP dell’Avviso 20, tagliando il finanziamento al 50% dell’anno precedente. Naturalmente, ciò non permette agli Enti di riassorbire, se non in parte infinitesima, gli esuberi generati dal taglio del 10% di FIORGIO e FAS. Presentati gli esecutivi, la FP si perde nella nebbia e, ad oggi, non se ne ha notizia alcuna.
Il tempo passa, il 30 settembre è ad un passo e ancora non si sa cosa accadrà agli operatori degli Sportelli Multifunzionali. La Bonafede continua a fluttuare nella Zona Fantasma per tutto il mese. Alla fine, a 4 giorni dal termine, viene fuori l’affidamento in house al CIAPI di Priolo, nell’ambito di un misterioso progetto denominato “Spartacus”. In fretta e furia viene preparato un bando per l’assunzione degli operatori a tempo determinato per sei mesi e un cronoprogramma che prevede tempi ristrettissimi per preparare le graduatorie. Fra i criteri di selezione spicca l’iscrizione all’Albo degli Operatori FP, che dà diritto a 10 punti. Va bene, si dirà, tutto fa brodo, anche se, a tutt’oggi, la Scilabra si è ben guardata dal pubblicare l’Albo sulla Gazzetta Ufficiale e quindi lo stesso non ha, attualmente, alcun valore. Ne dovrebbe conseguire che non hanno valore neanche le selezioni del CIAPI, ma su ciò stendiamo un velo pietoso. Ad oggi non si sa cosa accadrà dei lavoratori quando saranno trascorsi i sei mesi, l’unica certezza è che non è stato pubblicato alcun bando e pertanto gli Enti di origine non avranno la capacità finanziaria di riassorbirli.
Il 6 Novembre viene pubblicato, a firma della Corsello, il DDG 5021 propedeutico all’avvio della seconda annualità dell’Avviso 20. Vi è un punto di questo DDG che, a nostro avviso, dovrebbe essere posto all’attenzione molto più di quanto non lo sia stato finora, l’art. 14 che dispone che le attività corsuali devono concludersi entro il 31 luglio 2014. Ricostruiamo: l’8 giugno 2013 partono le “attività propedeutiche” senza soluzione di continuità. Quindi, la copertura finanziaria dell’annualità parte dalla stessa data e, naturalmente, arriva al 7 giugno 2014. Con quali soldi verrà coperta l’attività dall’8 Giugno al 31 Luglio 2014? Come faranno gli Enti a pagare i lavoratori, dal momento che ne sono obbligati dalle disposizioni per l’Accreditamento della Scilabra e anche e soprattutto dalla Legge n. 24 del 1976 che ci risulta, ad oggi, continua ad essere in vigore? Il prolungamento di due mesi senza ulteriori risorse finanziarie equivarrebbe a un ulteriore taglio del 14% che si somma al 10% già effettuato e sarebbe sufficiente a mettere in ginocchio tutti gli Enti. Ma questo, in un certo senso, è coerente con le conclusioni che trarremo alla fine dell’articolo. Va anche ricordato che un ulteriore taglio occulto è costituito dalla necessità che l’articolazione dei corsi rispetti le prescrizioni dell’Avviso 20: in sede di rimodulazione, gli Enti hanno dovuto impegnarsi a completare a proprie spese i corsi fino al numero di ore minimo previsto dall’avviso (ad esempio, 700 ore per i corsi FORGIO), anche se il finanziamento, a causa dei tagli, dovesse coprire un numero di ore inferiori. E, anche se tutto ciò contraddice pesantemente l’impianto normativo ad oggi in vigore, l’Assessorato non ha proposto alternative. O così o niente.
Arriviamo al mese di Dicembre. In ballo vi sono i ricorsi al TAR per la norma sui contenziosi prevista dall’Accreditamento e il TAR per due volte sospende l’efficacia della norma. La Scilabra, con un contorsionismo verbale impressionante, tenta di trasformare la decisione del TAR in una sua vittoria, ma è costretta a rimandare la scadenza della procedura di accreditamento, prevista per il 26 dicembre, al 15 gennaio. La Corte dei Conti afferma che il recupero coatto delle integrazioni non estingue il comportamento doloso e colposo e chiede la condanna di Monterosso & C.
Il CIAPI di Priolo pubblica il bando per il progetto “Prometeo”, che dovrebbe garantire il personale IAL e degli altri Enti non più accreditati per un periodo di 7 mesi. In questo bando, oltre alla solita richiesta di iscrizione all’albo, che ancora non è stato pubblicato sulla GURS, si scopre che le figure professionali, oltre ad essere precarizzate, devono anche accettare un livello retributivo più basso rispetto a quello di provenienza, in barba a tutte le Leggi e Disposizioni in merito ai processi di mobilità del personale della Formazione Professionale. Qualche sindacato si dichiara favorevole e ringrazia il Governo per la bontà dimostrata.



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