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DIAMO VOCE AL PENSIERO IMPRIGIONATO

Per: Presidente della Repubblica, Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Ministro della Salute, Regioni, Enti locali, Aziende Sanitarie

PETIZIONE
Sostenitori ufficiali della petizione:
Assoc. Diritto di Parola–Gorizia, Intervento Soc. Coop Sociale–Mestre, Assoc. Centro Studi Arcano–Fano, Assoc. Progetto–Livorno, Il Grillo Pensante-Thiene, Meristema Soc. Coop Soc.-Catanzaro, Assoc. Il Giardino del Baobab-Parma, Insieme Coop Soc.-Parma

Nonostante la legislazione italiana sull’handicap sia una delle più avanzate e nonostante che ormai siano più di trent’anni che le persone diversamente abili frequentano la scuola di tutti, si assiste in molti casi alla riproposizione di forme sempre più marcate di emarginazione. In particolare nella scuola secondaria di 2° grado spesso la persona disabile è “accettata” solo se inserita in un percorso scolastico “parallelo”, lontano dagli obiettivi curricolari validi per tutti gli altri. Il fatto è che predomina un atteggiamento culturale che porta a interpretare l’handicap, soprattutto quando si manifesta attraverso un evidente impaccio comunicativo, tout-court come “ritardo mentale e cognitivo”. Eppure gli studi sulla comunicazione hanno messo in evidenza come molto spesso dietro forme di disabilità apparentemente molto limitanti si nascondano mondi interiori, capacità di pensiero e di ragionamento in grado di apprendere e rielaborare anche contenuti cognitivi complessi. Tutto ciò stenta a essere riconosciuto dalla scuola secondaria, sempre più prigioniera dei suoi ritualismi valutativi. La normativa vigente tuttavia indica chiaramente quali debbano essere i supporti messi a disposizione degli studenti con deficit comunicativi: si parla chiaramente dell’assistente alla comunicazione come di figura che deve essere fornita dall’Ente Locale e che, in collaborazione con l’insegnante di sostegno, consente a questi studenti di raggiungere gli obiettivi didattici. Eppure spesso tale figura manca e lo studente è parcheggiato in una sorta di limbo dove tutti sono disponibili con lui “purché vi resti emarginato dentro”. Ebbene, è venuto il momento di dire basta! Vogliamo che l’integrazione riprenda il suo cammino e non sia più semplicemente intesa come generico diritto all’iscrizione e al sostegno scolastico ma come diritto all’effettivo godimento della piena formazione, garantendo a tutti gli studenti con disabilità comunicativa il supporto adeguato alla propria disabilità.

I SOTTOSCRITTI CITTADINI CHIEDONO:
- che venga garantito alle persone disabili con disturbi del linguaggio l’utilizzo di specifiche tecniche quali la Comunicazione Facilitata, Tecnica Aumentativa, Alternativa, Alfabetica del Linguaggio® nei vari ambiti di vita, scolastico, sociale e lavorativo;
- che il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca emani delle Linee-Guida affinché in tutti gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado tali tecniche siano applicate per gli alunni che ne hanno bisogno da parte di personale qualificato;
- che le Regioni e gli Enti Locali facciano proprie le indicazioni contenute nella Legge 104/92 e si adoperino per l’introduzione degli assistenti alla Comunicazione Facilitata, Tecnica Aumentativa, Alternativa, Alfabetica del Linguaggio® appositamente formati;
- che le molte esperienze positive già avviate in Italia da scuole, università e associazioni si estendano alle persone disabili che necessitano di tecniche alternative per comunicare.


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