Sul decesso di bambini ed animali abbandonati in auto
Per: Parlamento Europeo Commissione Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni, UNICEF, Parlamento Italiano, ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), Ministero di Grazia e Giustizia. LAV, OIPA, ENPA, Animalisti Italiani, Michela Vittoria Brambilla
SUL DECESSO DI BAMBINI ED ANIMALI ABBANDONATI IN AUTO
L’esposizione al sole di un bambino in macchina comporta un alto rischio di morte del piccolo per scompenso idroelettrolitico, ossia disidratazione dovuta alla temperatura insopportabile dentro la vettura. Se l’esposizione è prolungata, questo grave scompenso conduce il bambino a morte per arresto cardiaco, una morte orribile, accompagnata da sentimento di abbandono ed enorme disperazione.
Una morte davvero inaccettabile!
Riportiamo di seguito alcuni casi accaduti recentemente in Italia:
* 30 maggio 2008 - Maria Campana di 2 anni, dimenticata in macchina per almeno 2 ore davanti alla scuola dove la madre Simona Verzelletti lavorava, ritrovata morta.
* 23 maggio 2011 - Elena Petrizzi di 2 anni, dimenticata per 6 ore in macchina sotto la finestra dell’ufficio del padre Lucio Petrizzi, morta in ospedale qualche giorno dopo.
* 28 maggio 2011 - Jacopo Ravanelli di 11 mesi dimenticato dal padre Sergio Ravanelli per 3 ore in macchina sotto il sole, ritrovato morto.
* 04 giugno 2013 - Luca Albanese di 2 anni, dimenticato per 8 ore dal padre Andrea Albanese dentro la macchina parcheggiata davanti al cancello della ditta dove il padre lavorava, a soli 20 metri dall'asilo presso il quale lo stesso padre avrebbe dovuto accompagnarlo, ritrovato morto.
Tutti questi genitori sono stati indagati a piede libero per Omicidio Colposo e Abbandono di minore, ma tutti eccetto l'ultimo, che fino alla presente data non è stato ancora sottoposto a processo, sono stati condannati a pochi mesi di reclusione, con pena sospesa.
In altre nazioni, come ad esempio il Brasile, questo crimine viene considerato Omicidio Colposo per Negligenza ed i genitori vengono immediatamente arrestati, detenuti in attesa del processo e condannati, ma in Italia, purtroppo, questi casi vengono trattati con superficialità e indulgenza.
Si parla di bambini abbandonati che perdono la vita a causa della negligenza di chi li dovrebbe proteggere per obbligo di legge, oltre che per obbligo morale.
In Italia la legge determina che:
* Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. (art. 589 c.p.).
* Chiunque abbandona una persona minore degli anni quattordici, ovvero una persona incapace, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia, o per altra causa, di provvedere a se stessa, e della quale abbia la custodia o debba avere la cura, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. (art. 591 c.p.), la pena è della reclusione da uno a sei anni se dal fatto deriva una lesione personale, e da tre a otto anni se ne deriva la morte.
Le fattispecie sono aggravate se l'abbandono è stato commesso da genitore, figlio, tutore, coniuge, dall'adottato o dall'adottando.
Non accettiamo le teorie del black out o vuoto di memoria o stress: questi sono gravi fenomeni psicopatologici con prodromi preesistenti che compromettono il comportamento e la vita del soggetto per tempi lunghi e posso migliorare o recedere soltanto con l’intervento di cure specialistiche, non comparire improvvisamente per poche ore (durante il compimento dell’atto criminoso), per poi scomparire senza lasciare tracce. Questi casi NON POSSONO ACCADERE A GENITORI SANI! Un bambino deve essere il primo pensiero di un genitore responsabile, e non ammettiamo che tali abbandoni vengano definiti “dimenticanze” (come nel caso di cellulare, portafoglio, giornale, pc, etc.), poiché UN BAMBINO NON E’ UN OGGETTO!
Alla luce di quanto sopra riportato, per questi casi di negligenza chiediamo l’arresto immediato, l’applicazione della pena di un minimo di 4 anni di reclusione, al netto delle aggravanti previste dalla legge per il ruolo genitoriale del reo e, nel caso di comprovata compromissione dello stato psichico di quest’ultimo, preesistente alla consumazione dell’atto delittuoso e certificata da medico specialista del Servizio Pubblico, chiediamo che la pena venga scontata presso l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di competenza.
Ritenendo, altresì, che nessun essere vivente possa essere oggetto di “dimenticanza”, e poiché la sofferenza fisica e psicologica sopra descritta nel caso di bambini è la stessa per quanto riguarda la morte di animali conseguente all’abbandono in auto, ci appelliamo alla Legge del 20 luglio 2004, n.189, attirando l’attenzione sull’ipotesi di dolo da parte dell’autore del reato, e chiediamo l’applicazione della pena detentiva massima prevista, senza la possibilità di commutazione in pena pecuniaria.
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Firmato la petizione
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