Abrogazione dell'art.278 del Codice Penale- Vilipendio al Presidente della Repubblica
Per: CAMERA DEI DEPUTATI
- Considerato che la categoria dei reati di opinione non sono altro che derivati dei vecchi delitti di lesa maestà, e quindi comportamenti che turbano direttamente o indirettamente il prestigio delle istituzioni e quei valori morali tipo l’idea di nazione, l’obbedienza alle leggi statali, il prestigio dello Stato, ecc… e vietano l’espressione di un certo contenuto proprio in quanto viene comunicato e che tale categoria appare in contrasto con l’art. 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
- Considerato che oggi, al centro dell’ordinamento non vi è più l’idea di Stato sovrano bensì l’individuo nella sua dignità e con tutti i suoi diritti.
- Visto l’art. 278 del codice penale (reato di vilipendio) che recita "Offese all'onore o al prestigio del Presidente della Repubblica. Chiunque offenda l'onore o il prestigio del Presidente della Repubblica è punito con la reclusione da uno a cinque anni" , non danneggia il prestigio della Repubblica laddove tale prestigio dipende dalla capacità della Repubblica, e di qualsiasi sua istituzione, di autolegittimarsi agli occhi dei cittadini attraverso la sua azione politica.
- Considerato che in uno stato democratico, il rispetto per le istituzioni e la forza della legge dipendono non da un’imposizione forzata, bensì dalla realizzazione delle condizioni per la diffusione dei valori democratici, e che tanto maggiore è il rispetto per le istituzioni quanto più è tutelato il cittadino e i suoi diritti.
- Considerato che lo Stato, al fine di tutelare il rispetto per le proprie istituzioni, se paradossalmente procedesse ad una restrizione della libertà di manifestazione del pensiero, otterrebbe proprio l’effetto opposto: diminuire il rispetto per lo Stato, mostrando non autorevolezza bensì autoritarismo,
- Considerato che la libertà di espressione è uno dei valori fondanti di ogni democrazia ed è tutelata da numerose norme nazionali ed internazionali e la sua restrizione non è accettabile in un sistema democratico.
- Considerato che una tale restrizione, andrebbe addirittura a ledere la dignità dei singoli cittadini nonché la capacità di partecipare alla gestione della cosa pubblica esercitando la sovranità popolare come previsto dalla Costituzione.
- Considerato che in un’epoca di sovra-informazione e sovraesposizione mediatica certe volte non si può fare a meno di scegliere espressioni dal forte impatto emotivo poiché talvolta è l’unico modo attraverso cui una minoranza può farsi udire a tutela del dissenso e a garanzia della tenuta democratica di un ordinamento, indipendentemente dai modi, perché quanto più si è minoranza tanto più è difficile farsi ascoltare,
CHIEDIAMO L'ABROGAZIONE dell'articolo 278 del codice penale in materia di offese all'onore o al prestigio del presidente della Repubblica unitamente all’abrogazione del decreto legislativo del 31 dicembre 2012 n. 235 (cosiddetta legge Severino).