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A opinião e razões dos signatários da Petição: Contro l'obbligo delle 24 ore nella secondaria, para Parlamento

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luciana P.e' indecente come vengtono trattati la scuole e i docenti in italia!
Maria L.Noi non dobbiamo "chiedere" nulla. Dobbiamo intimargli di rispettare i nostri diritti!!!
enrico p.http://eppyep.blogspot.it/2012/10/il-trasformatore-ed-il-convertitore.html
Brunella B.se rubassero di meno ci sarebbero i soldi per dare più risorse alla scuola, ad esempio ci sarebbe bisogno di almeno un insegnante di sostegno per classe
marcello m.Tagliassero gli stipendi ai docenti universitari con obbligo di fare lezione
Cappuccio G.Ho già scritto che il ministro non è un tecnico e questa folle proposta lo dimostra.
Viviana T.andrebbe bene aunebtare l'orario di "servizio" se ci si siferisse ad altro rispetto alla didattica in classe, come si fa nel resto d'Europa...per altro con qualche euro in più
Maria B.E' inaccettabile che si modifichino le norme del contratto di lavoro senza neanche consultare il lavoratore
LORENZO M.RITENGO CHE, A FRONTE DI UN CONTRATTO COLLETTIVO BLOCCATO PER ALTRI 2 ANNI, IL DDL IN QUESTIONE SIA UN FURTO NEI CONFRONTI DEI TANTI CHE, COME ME, LAVORANO CON IMPEGNO NELLA SCUOLA PUBBLICA.
Pasquale A.chi non ha fatto il professore nella scuola non può capire cosa significhe tenere una classe per una mattinata
Letizia C.Sono docente con già assegnate, dal Csa di riferimento, 22 ore settimanali per completamento esterno di cattedra, scuole distanti tra loro 50 Km, Chi si ritrova nella mia condizione non credo possa aver modo di gestire un ulteriore carico di docenza e conseguente onere in ore accessorie all'insegnamento. Oggettivamente va a scapito del servizio svolto essere così oberati.
SARA I.Inaccettabile tale proposta. Porterebbe alla perdita di lavoro di molti precari e, per quelle discipline già particolarmente vessate dalla riforma Gelmini, la perdita totale delle supplenze
luciano c.Le 24 ore non sono accettabili per il carico di lavoro che comportano, soprattutto per certi insegnamenti. Diversa è la prospettiva dell'organico funzionale d'istituto, con orario variabile, per una scuola comunitaria di cui ha parlato il ministro Profumo a Venezia. Ma non si capisce che cosa c'entri con l'aumento a 24 ore d'insegnamento, che sono altra cosa. E' triste che si comunichi in questo modo contraddittorio. Coraggio, Ministro, piedi per terra, sogni nel cassetto e decisioni ponderate in dialogo con la scuola!
STEFANIA D.solo chi non lavora nelle superiori può pensare ad un impegno maggiore alle 18 ore, chi lo fa è un superficiale o insegna materie non di indirizzo
maurizio d.la proposta oltre a rappresentare uno svilimento della funzione docente nella parte in cui prevede le 6 ore aggiuntive del tutto avulse dalla attività didattica svolta in relazione alle classi del docente, rappresenta una grave violazione dell'art 40 del D.lgs n.165/2001 che in tema di legislazione contrattata non attribuisce allo Stato la potestà di legiferare esclusivamente su detta materia ma in sede di contrattazione collettiva di comparto.
FRANCESCO F.Già ne facciamo trenta di ore , tra preparazione della lezione e correzione elaborati, quando ci pagate le 12 ore eccedenti alle 18?
Guido M.Chiediamo le dimissioni del ministro Profumo per manifesta incapacità
CIPRIANO C.Sono un docente nelle graduatorie di III fascia, aumentare le ore da 18 a 24 vorrebbe dire azzerare la possibilità di lavorare a chi come me è già precario.
Eugenio S.Servono altri provvedimenti per il funzionamento qualitativo del sistema scolastico.Per esempio trovare modalità premianti per chi si impegna , produce cambiamento e contribuisce a costruire una scuola che sa insegnare e consente di apprendere.
Antonino I.A Ferrara mi pare che sia già attuato sulle 18 ore, ma è meglio fermarlo legalmente, perchè è un'indecenza che un ITP stia a casa e poi altri abbiano l'assegnazione provvisoria o più di 18 ore, quando la scuola ha bisogno di laboratori e di insegnanti giovani, anche se io sono già oltre i 45 anni. Buttato fuori dalla Gelmini, dopo che ho lavorato 13 anni in Emilia Romagna, sono dovuto rientrare nella mia Reggio Calabria. Saluti, Nino Iannì
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