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A opinião e razões dos signatários da Petição: Diamo speranza all'università per dare speranza all'Italia, para Segretari nazionali di tutti i partiti politici

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Roberto D.Firmo la petizione pur essendo consapevole che i ricercatori attualmente all'estero difficilmente rientreranno in italia poichè, di base, gli italiani NON sono scientificamente "curiosi"
antonino g.che dio vi illumini.
Alessandro A.Sarebbe utile evidenziare l'importanza della ricerca per la competitività economica di un paese sottolineando che i soldi investiti nella ricerca pubblica producono un ritorno economico stimato del 28% all’anno (Macilwain, Nature, 2010) con punte che raggiungono il 40-50% all’anno in alcuni settori, quali salute e agricoltura.
Giuseppe R.La prima e più semplice riforma da fare è di ripristinare la terza fascia docente, e imporre una distribuzione "a piramide" dei ruoli. Questo è un modo concreto di dare una opportunità vera ai giovani ai quali, dopo anni di sacrifici e di precariato, oggi viene seplicemente mostrata la porta di uscita...
Sergio O.Finanziare la conoscenza non è una scelta, ma un obbligo!
Proto P.speriamo nella sensibilità del mondo politico, sempre poco attento ai problemi della ricerca scientifica e della cultura.
Osvaldo R.Pienamente condivisibile
Luigi P.Professore Ordinario di Informatica
Stefano V.Condivido appieno -direi parola per parola- il contenuto dell'appello
Antonio S.avrei solo aggiunto che senza impegno nell'innovazione non c'è speranza per l'Italia e per l'Europa in un mondo globalizzato.
Luca G.post-doc
Manuela G.È scaduto il tempo dei tagli al sistema della cultura e del sapere, che deve essere interpretato come unica chiave per un equo ascensore sociale. Fiducia alla scuola, investimenti sul sapere, sulla ricerca e sulla cultura devono esser le misure anti-crisi per la crescita e per lo sviluppo dell'Italia, concepite nel segno dell'equità. Solo ripartendo dalla centralità della scuola pubblica possiamo restituire dignità alle persone appassionate che vi lavorano e formare i cittadini del futuro e solo attraverso l’investimento pubblico nell'università e nella ricerca, colpite per troppo tempo da un'emorragia di risorse finanziarie e umane da rischiare il collasso, si può rimettere in moto il Paese. È evidente che la formazione è la chiave per un’auspicabile mobilità sociale: i giovani che hanno avuto accesso a un’istruzione superiore, anche secondo i dati Ocse, hanno più garanzie occupazionali e retribuzioni adeguate. Chi si pone come futura guida del Paese non può guardare all’Europa solo in termini di spread finanziario, ma deve colmare anche lo spread formativo che ci separa dal mondo avanzato in termini di numero di laureati e di investimento nella ri
carlo s.ci credo poco purtroppo!!!!!!!!!!!!
Guido D.atto dovuto: stanno veramente facendo una inutile macelleria, tagliano le palle
Giovanni B.completamente d'accordo. l'unico rammarico è che il personale universitario non ha fatto la giusta protesta contro queste riforme, al contrario di altri Paesi. Abbiamo lasciato gli studenti a protestare da soli. Ci dovremmo svegliare!
Ernesto S.Il nostro paese deve ripartire dalla scuola e dall'Università per investire nel futuro dei giovani e delle nuove generazioni.
massimo a.avevo gia' aderito
Giovannella G.questa petizione è cosa buona e giusta...
Alessio M.Pisa
GianPietro S.Ottima iniziativa.

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