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Questa volta Noi aiutiamo la Croce Rossa Italiana abrogando il Decreto Legislativo n. 178/2012

Per: Parlamento Italiano

L’ordinanza del TAR Lazio, Sezione III n. 08701/2017, del 5 luglio 2017 ha disposto l'immediata trasmissione degli atti, relativi ad un ricorso presentato da alcuni appartenenti al personale del Corpo Militare della C.R.I., alla Corte Costituzionale perchè ha ritenuto che il Governo dell'epoca (Monti) ha deciso, emanando il Decreto Legislativo n. 178/2012, di privatizzare l'ente pubblico della C.R.I. , decisione assunta in eccesso rispetto alla delega conferita al medesimo, con Legge n. 183 del 2010. Infatti con tale legge risultano disposti soltanto "semplificazione e snellimento dell'organizzazione e della struttura amministrativa degli enti, istituti e società vigilati", nonchè "razionalizzazione e ottimizzazione delle spese e dei costi di funzionamento", con ulteriore "ridefinizione del rapporto di vigilanza tra il Ministero della Salute e gli enti ed istituti vigilati".

La legge delega, quindi, non ha disposto la creazione di un nuovo organismo associativo di diritto privato.

Conseguenza della privatizzazione in fase avanzata sono stati:

il depauperamento di alcuni importanti servizi sul territorio nazionale ( il Centro di rieducazione Motoria di Roma, il Servizio Emergenze Nazionali e Internazionali,...);
il trasferimento forzato del personale civile e militare in enti (Ministero della Giustizia, Ministero dell'Istruzione, Ministero dello Sviluppo Economico, Motorizzazione civile, ecc.) nei quali quelle che avrebbero potuto continuare ad essere risorse nell'ambito della sanità hanno dovuto riciclarsi in attività del tutto estranee alle professionalità (molte paramediche) possedute;
la drastica diminuzione, fino alla cancellazione del personale in servizio continuativo, dell'organico del glorioso Corpo Militare della C.R.I. che, insieme al Corpo delle Infermiere volontarie, è chiamato a svolgere storiche funzioni ausiliarie delle Forze Armate in tempo di pace, di calamità naturali, di crisi internazionale o di guerra, oltre ad essere impegnato in attività presso i centri di permanenza per i rimpatri di immigrati stranieri e per l'accoglienza di immigrati e richiedenti asilo.
La collettività deve riprendersi la C.R.I. in quanto patrimonio di tutti gli italiani per farla ritornare alla funzione originaria che era ed è sempre stata soprattutto di promozione di attività che hanno segnato un solco nella evoluzione della tutela del diritto alla salute.

Senza andare troppo indietro nel tempo, nei primi anni '70 la C.R.I. divulgava alla cittadinanza le nozioni di educazione sanitaria; in contemporanea ha assicurato servizio di trasporto infermi anticipando il servizio 118 mediante la copertura del territorio con le proprie autoambulanze; nonchè in assenza di strutture ospedaliere ha svolto " primo e pronto soccorso" con i propri presidi, con gli ospedali da campo, con il personale schierato alle persone colpite da disastri naturali così come nelle zone disagiate delle città e fuori dei centri urbani; ha promosso la diffusione della coscienza trasfusionale con i gruppi di donatori di sangue, ecc...

Condividendo tutti i motivi che hanno mosso il TAR del Lazio ad emanare una ordinanza nella quale vengono rilevate eccezioni di incostituzionalità del DLgs. 178/2012, prima che sia troppo tardi, i sottoscrittori della presente petizione chiedono che sia abrogato il decreto legislativo che impropriamente ha trasformato la Croce Rossa Italiana in un organismo associativo di diritto privato (ora Associazione di promozione sociale ai sensi della legge 383/2000) per i seguenti motivi:

- in tale forma di associazionismo non possono coesistere le componenti ausiliarie delle Forze Armate (Corpo delle Infermiere volontarie (chiamate affettuosamente dal Popolo Italiano Crocerossine) e Corpo Militare volontario e di per sè sottoposte a regime pubblico assolutamente incompatibile con la conformazione privata che la CRI ha assunto;

- il patrimonio immobiliare della C.R.I., formatosi nel corso di anni per le donazioni modali non potrà più essere gestito da una struttura pubblica con la vigilanza del Ministero competente e controllata dalla Corte dei Conti, quindi con tutta probabilità svenduto al miglior offerente;

- la C.R.I. con tutto il proprio volontariato, come stabilisce il Principio di Indipendenza, deve continuare ad essere ausiliaria del potere pubblico ed in tale veste porsi al fianco dello Stato, e delle sue articolazioni, per essere sprone allo stesso nell'affermazione dei diritti umani primari e poter così garantire servizi essenziali per la sopravvivenza delle fasce deboli della popolazione.

QUESTA PETIZIONE SARA' CONSEGNATA A TUTTI I GRUPPI PARLAMENTARI
  1. Aggiornare #2 AGOSTO 11, 2017 DI LUCA MARCO COMELLINI

    Creato il sabato 12 agosto 2017

    https://www.partitodirittimilitari.it/?p=376

  2. Aggiornare #1 03/08/2017 N.09189/2017 REG.PROV.COLL.N.07761/2016

    Creato il venerdì 4 agosto 2017

    PCon ordinanza n.7687 del 2016 il Tribunale confermava l’udienza pubblica del 19 aprile 2017 per la trattazione nel merito della controversia. Nell’udienza del 19 aprile 2017 la causa veniva discussa e quindi trattenuta in decisione. Tanto premesso, tenuto conto dell’applicazione degli artt.5, 6 del D.Lgs. n.178 del 2012 ai fini della definizione della presente controversia e che con ordinanza n.8701 del 2017 il Tribunale ha sollevato questione di legittimità costituzionale in relazione, tra gli altri, proprio agli artt.5, 6 del D.Lgs. n.178 del 2012, il Collegio deve sospendere il giudizio, ex artt.39 c.p.a. e 295 c.p.c., in attesa della decisione della Corte Costituzionale sul punto. Ogni ulteriore statuizione in rito, nel merito e in ordine alle spese, resta riservata alla decisione definitiva. P.Q.M. Sospende il giudizio di cui al ricorso n.7761/2016 indicato in epigrafe. Riserva alla decisione definitiva ogni ulteriore statuizione in rito, nel merito e in ordine alle spese. L’ordinanza è depositata presso la Segreteria del Tribunale che ne dà comunicazione alle parti. Così deciso in Roma nelle camere di consiglio dei giorni 19 aprile 2017 e 12 luglio 2017,



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