LIBERA LA BENZINA - mettici la firma
Per: governo
E' da molto tempo che la CISL insiste sulla necessità di non far gravare sul prezzo al pubblico e, quindi, sui cittadini e sui lavoratori, l'aumento automatico dell'Iva che si registra ad ogni incremento del prezzo industriale che, solo negli ultimi tre mesi, ha portato oltre 200 milioni di euro nelle casse dell'erario. Purtroppo, a tali richieste non c'è stata una decisa azione del Governo in questa direzione. Per questo motivo la CISL ha deciso di avviare una Campagna di raccolta di almeno 500.000 firme di comuni cittadini che vogliono e devono far sentire la loro voce. La campagna dovrà terminare entro il prossimo 31 maggio.
L'iniziativa, già avviata dalla Fegica Cisl e dall'analoga Federazione aderente a Confesercenti - con l'adesione della Cisl si avvale di un ulteriore strumento di conoscenza che diventa "megafono" di questo diffuso disagio.
Si tratta, infatti, di una situazione ormai non più sostenibile e derivante da una fiscalità che colpisce le fasce più deboli, quali i lavoratori e i pensionati, alla quale si devono sommare gli effetti negativi di un mercato bloccato e saldamente nelle mani di pochi "oligopolisti" che controllano tutta la filiera e stabiliscono, a monte, i prezzi per ogni singola area di mercato. In sostanza, distributori e impianti - senza "bandiera" riforniti dalla medesima compagnia - che praticano un prezzo più basso di quelli che espongono un marchio. Due diversi canali di vendita per discriminare i cittadini e penalizzare quelli che non hanno la fortuna di avere nelle vicinanze della loro abitazione un impianto a basso prezzo.
L'Antitrust è già intervenuta avviando un'indagine conoscitiva sull'opaco sistema che grava enormemente sui cittadini e rappresenta un vero e proprio "prelievo fiscale coatto" al quale va messa la parola fine.
La nostra iniziativa "LIBERA LA BENZINA" ha i seguenti obiettivi prioritari:
•rompere la "filiera" petrolifera in quanto chi produce non può contemporaneamente scendere al consumo o detenere reti di distribuzione;
•costituire un Acquirente Unico - sulla falsariga di quello creato per l'energia elettrica - che garantisca l'approvvigionamento del mercato e l'allargamento delle funzioni del GME (gestore del mercato elettrico) anche al comparto dei carburanti (GMEC);
•impedire ai gestori vincoli all'acquisto, in esclusiva, dalla società produttrice e a prezzi più alti di quelli rintracciabili sul mercato libero. Prezzi decisi da queste ultime società secondo le loro convenienze.
L'iniziativa parlamentare di vera e sostanziale riforma ed apertura del mercato petrolifero nazionale depositata dai diversi gruppi parlamentari, vedrà anche la CISL in prima linea per dare voce ai lavoratori, ai pensionati, alle famiglie che sono stufi di pagare sempre il conto a volte anche, attraverso una salata e progressiva tassazione indiretta.
Per effetto combinato della "sterilizzazione" dell'Iva e dell'apertura dei mercati, stimiamo che si avrà un risparmio rilevante per le famiglie stimato attorno a circa 400 €/anno.