blocco assunzione mobilità professionale ata
Per: MINISTRO DELL'ISTRUZIONE DELLA RICERCA E DELL'UNIVERSITA'
Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Oggetto: Situazione del precariato scolastico. Quadro normativo del sistema di reclutamento. Proposta di intervento sulla mobilità professionale ATA
Onorevole Ministro,
Con la presente, intendiamo sottoporre alla Sua cortese attenzione la nostra situazione di precari al fine di proporre l’adozione di interventi per favorire la risoluzione del problema del precariato scolastico.
E' stata presentata ieri ai sindacati la bozza del decreto che permetterà lo sblocco della mobilità professionale che dispone le immissioni in ruolo attraverso lo scorrimento delle relative graduatorie provinciali.
I sindacati sono concordi sulla necessità di un atto snello che disponga lo scorrimento delle graduatorie degli idonei delle procedure concorsuali di cui all'accordo del 3 dicembre 2009, così come condiviso nell'intesa di luglio, per consentire le assunzioni in applicazione del D.I. 3 agosto 2011 e del D.M. 10 agosto 2011, laddove riservava quota parte delle 36.000 complessive assunzioni alla mobilità professionale, regolarmente vistati. (circa 2000 posti)
Chiediamo al Sig. Ministro Profumo di bloccare tutta questa corsa per far fare la Mobilità professionale ATA e ridiscutere seriamente su questo problema, perchè non si può accontentare una parte che il lavoro di ruolo già ce l'ha contro chi è precario non per colpa sua e con questo provvedimento diventerà direttamente disoccupato ed uscirà definitivamente dal mondo della scuola.
Si può pensare di fare i passaggi ma con concorsi seri a cui possono accedere tutti ma in un altro momento per attutire l’effetto dei tagli devastanti degli ultimi 3 anni, altrimenti non si può parlare di crescita e sviluppo ed occupazione per i precari. Se parliamo in termini normativi il Decret leg.vo 150/2009 ( Decreto Brunetta) recita cosi: Art. 24. Progressioni di carriera
1. Ai sensi dell'articolo 52, comma 1-bis, del decreto legislativo n. 165 del 2001, come introdotto dall'articolo 62 del presente decreto, le amministrazioni pubbliche, a decorrere dal 1° gennaio 2010, coprono i posti disponibili nella dotazione organica attraverso concorsi pubblici, con riserva non superiore al cinquanta per cento a favore del personale interno, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di assunzioni.
Quindi anche la legge stabilisce che le progressioni di carriera si fanno per concorso pubblico non per formazione e test interni.
Mi appello al buon senso del Sig.Ministro per cercare di dare risposta a chi in questo momento è precario e non riesce a portare il pane a casa,trovando soluzioni nel tempo giuste e condivise per tutte le categorie dei lavoratori di ruolo e precari.
I concorsi si fanno studiando seriamente e non frequentando corsi a pagamento nei vari sindacati, dove chi aveva maggiori conoscenze è riuscita a classificarsi nei primi posti.