Risparmiare sulla spesa pensionistica
Per: Parlamento
Petizione pubblica per annullare ulteriori benefici pensionistici a coloro che avevano già raggiunto il massimo dei 40 anni nel sistema retributivo vigente al 31.12.2011
Trattasi di riscrivere la clausola di salvaguardia già indicata nella bozza del Decreto legge, scomparsa in fase di pubblicazione del D.L.20172011 e non riapparsa in fase di conversione il L.214/2011.
Art. 24
Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici
1. (pro-rata) A decorrere dal 1° gennaio 2012, con riferimento ai lavoratori di cui all’articolo 1,comma 13, della legge 8 agosto 1995, n. 335 con riferimento alle anzianità contributive maturate a decorrere dalla predetta data la relativa quota di pensione corrispondente alle predette anzianità contributive è calcolata secondo il sistema contributivo.
(clausola di salvaguardia) In ogni caso, per i soggetti di cui al presente comma, il complessivo importo della pensione alla liquidazione non può risultare comunque superiore a quello derivante dall’applicazione delle regole di calcolo vigenti prima dell’entrata in vigore del presente comma.
Quanto sopra appare necessario rendere di opinione pubblica alla luce degli effetti del sistema contributivo esteso a tutti, in particolare al personale in regime di diritto pubblico (magistrati, docenti universitari etc. che vanno in pensione a 70 anni) provocando una maggiore spesa nel sistema previdenziale stimabile in un aumento netto di pensione di circa 500 euro rispetto al previgente sistema retributivo.
Infatti, per costoro, il tasso di sostituzione finale pensione/ultimo stipendio passa a circa il 95%, mentre nel vecchio sistema retributivo era dell’80% circa, come la maggioranza dei dipendenti pubblici contrattualizzati già destinatari di collocamento a riposo forzato al compimento dei 40 anni di anzianità utile a pensione.
Per coloro che erano già nel sistema misto dal 1996 (meno di 18 anni al 95) o assunti dopo…non cambia assolutamente niente nel calcolo finale….e sono i più vessati, di nuovo, dall’inasprimento dei requisiti portati da una riforma che non è assolutamente equa e di solidarietà intergenerazionale come si vuole far credere.