Stop ai test universitari
Per: Ministero dell'Istruzione, Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,organi sindacali, parlamento
In Italia da alcuni anni l'obbligo di test universitari per entrare in facoltà a numero chiuso di fatto preclude ai più la possibilità di accedere all'indirizzo di studi prescelto. Esso dunque:
1) non rispetta il principio europeo di libero accesso alla professione;
2)causa una discriminazione di censo, poichè solo i più abbienti possono permettersi di frequentare corsi preparatori che aumentano di percentuali importanti la possibilità di ammissione, ma sono molto costosi;
3) comporta che gli studenti meritevoli, in possesso di buona, se non ottima,valutazione conseguita agli Esami di Stato, e dopo cinque anni di scuola superiore distinti da impegno e da risultati anche eccelsi, vengono esclusi dai corsi prescelti per un tipo di selezione che non serve a valutare né l'effettiva preparazione né le reali attitudini dell'individuo.
Chiediamo dunque l'abolizione dei test universitari in Italia, in favore di un sistema che premi esclusivamente l'impegno, lo studio e le capacità degli studenti.
Come ad esempio in Francia, una volta reso libero l'accesso alle facoltà universitarie, si potrebbe definire un numero minimo di esami da superare annualmente, il cui mancato raggiungimento comportebbe l'impossibilità per lo studente di proseguire quel corso.
In tal modo sarebbe eliminata qualsiasi discriminazione, in favore di un'ammissione ad un corso e di un proseguimento degli studi che prendano in considerazione solamente le reali competenze e attitudini dello studente.
Chiediamo inoltre contestualmente un sistema di frequente e regolare controllo qualitativo della preparazione degli studenti universitari, garantendo così professionisti nel mondo del lavoro realmente competenti.
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