Basta al sensazionalismo mediatico in danno dei minori! Per un’informazione che produca cultura.
Per: Ordine Nazionale dei Giornalisti e Federazione Nazionale Stampa Italiana
La pubblicazione integrale del testo della lettera della suora Miriam Parolin al bambino di Civitella riattualizza in maniera drammatica il tema della privacy a tutela dei minori di età. In questa vicenda già in passato era stata infranta ogni elementare norma deontologica di un giornalismo degno di questo nome.
Si può in nome dell’informazione, sbattere in prima serata, su ogni giornale, nome e cognome di un minore e dei suoi genitori, far vedere la scuola che frequenta, il paese, mandare un video che lo ritrae in uno dei momenti più delicati della sua vita? Rendere la sua vita privata evento mediatico nazionale? E adesso pubblicare il testo integrale di una SUA lettera?
Fino ad ora sembra sia stata vana la sottolineatura dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti e del FNSI circa “l’opportunità che, in casi di soggetti deboli, l’informazione sia il più possibile approfondita con un controllo incrociato delle fonti, con l’apporto di esperti, privilegiando, ove possibile, servizi firmati e in ogni modo assicurare un approccio al problema dell’infanzia che non si limiti all’eccezionalità dei casi che fanno clamore, ma che approfondisca - con inchieste, “speciali”, dibattiti - la condizione del minore e le sue difficoltà, nella quotidianità.” (Carta di Treviso)
Se i giornalisti non comprendono il danno che si produce nel bambino e nella società attraverso quello che a loro può sembrare semplice informazione, si resterà nella bieca emotività senza mai accedere a un piano emozionale intelligente, capace di trasformare la cultura e con essa le persone.
Crediamo che ancora molto possa essere fatto affinché la stampa possa divenire più rispettosa delle esigenze di sviluppo dei bambini che andrebbero anteposte a un crudo diritto di cronaca.
