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Vogliamo che L'Enoteca Regionale Casa dei Vini della Calabria sia ubicata presso Il Castello Medievale "Carafa" di Cirò

Per: Regione Calabria

Il Consiglio regionale, nella sua ultima seduta del 31 gennaio 2011, ha deliberato la nascita della Casa dei Vini di Calabria. Con apposita legge, composta di ben tredici articoli, prende forma la tanto attesa Enoteca regionale che avrà due distinti riferimenti: Cirò, in provincia di Crotone e Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, per l’innovazione tecnologica.
Nell’articolo 1 della norma si afferma che «la Regione Calabria favorisce la conoscenza e la valorizzazione dei vini pregiati regionali, con particolare riguardo ai vini a denominazione di origine (DO) e a indicazione geografica (IG), ed ai marchi di qualità, nonché di altri prodotti derivati dalla lavorazione dell’uva e dei vini».
Gli obiettivi sono molteplici e ambiziosi: valorizzare, in Italia e all’estero, i vini ed i prodotti derivati dalla lavorazione dell’uva; sostenere iniziative di promozione di immagine dei prodotti e dei territori attivate da soggetti pubblici e privati con l’Assessorato regionale all’Agricoltura; favorire iniziative per il recupero, la valorizzazione delle tradizioni e la ricostruzione delle identità economiche e culturali dei territori del vino e degli altri prodotti agroalimentari del territorio regionale; contribuire all’istruzione e formazione di figure professionali esperte nei settori vitivinicolo, nel marketing e nella comunicazione del vino; esporre permanentemente nella propria sede, o in eventuali sedi distaccate, in Italia ed all’estero, i prodotti, purché di alta qualificazione (nella mostra permanente, chiarisce la legge, possono essere esposti anche i distillati di vini, quali il brandy, e vinacce, quali la grappa, nonché prodotti alternativi derivati dall’uva); illustrare le caratteristiche e i pregi dei prodotti enologici regionali della Calabria e il loro consumo appropriato, attraverso la presentazione delle caratteristiche dei vini con degustazioni guidate da effettuare anche in apposite sale attrezzate; creare le sinergie opportune nella presentazione dell’immagine tra i vini ed i prodotti agro-alimentari tipici della regione; promuovere iniziative volte ad ottenere un miglioramento qualitativo dei vini prodotti in Calabria.


Il castello di Cirò (Crotone), dovrà essere la sede naturale della nuova Enoteca regionale. Nel Cirotano si produce 80% della produzione vitivinicola Calabrese.
Ma la nascente Enoteca potrà anche, come attività esclusivamente strumentale e funzionale agli scopi istituzionali, svolgere attività di vendita dei prodotti esposti nella sede delle mostre permanenti e concludere rapporti di affiliazione per la concessione, a operatori del settore, del diritto di gestire punti vendita con formato espositivo, insegna, assortimento dei prodotti, simile a quello della mostra permanente; favorire i contatti fra soci e operatori del settore ed organizzare in nome proprio, anche per conto dei soci, la partecipazione a fiere, esposizioni, workshop, eventi culturali scientifici di promozione del vino.

L’Enoteca regionale sarà, di fatto, un’associazione alla quale potranno partecipare enti pubblici, enti di diritto pubblico, consorzi di produttori vitivinicoli, cooperative del settore. Potranno inoltre far parte dell’associazione i consorzi di tutela e valorizzazione riconosciuti secondo la vigente normativa, gli operatori agricoli singoli o in forma associata, altri operatori che producono e commercializzano vini di qualità convenzionali o biologici imbottigliati. L’Enoteca regionale costituisce a tutti gli effetti, precisa la legge, una struttura d’informazione, di promozione, di aggregazione e di accoglienza turistica, anche in relazione alle botteghe ed alle strade del vino. L’Enoteca, inoltre, nasce per promuovere attività di istruzione, formazione, ricerca, nonché il servizio di assistenza tecnica alle imprese del settore.

Questa situazione di ritardo infrastrutturale condiziona fortemente lo sviluppo del territorio, della nostra economia e della nostra competitività.

Le infrastrutture sono per noi una priorità assoluta.

Da anni ci battiamo perché sia messa in atto una politica, a livello statale e regionale, che intervenga per recuperare questo gap, adeguando la dotazione infrastrutturale in ogni settore, ammodernando la rete delle infrastrutture e dei servizi, elevando complessivamente le qualità competitive del territorio.

È una battaglia giusta, perché risponde ad esigenze diffuse e pressanti dei cittadini, delle imprese, degli operatori economici.

Abbiamo numeri ed argomenti per dimostrarlo. Aiutaci e sottoscrivi condividendo questa petizione.
Avv. Mario Caruso


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