Riforma elettorale

PROGETTO DI RIFORMA ELETTORALE

Una riforma elettorale che abbia come punti principali il rispetto della volontà dell’elettore e la governabilità certa, la si può fare con estrema facilità con i seguenti punti:
1) Il sistema da adottare è un proporzionale (rispetto del voto), a doppio turno solo nel caso che nessuno raggiunga la maggioranza assoluta (50,1%) al primo turno con premio di maggioranza (il 60% per la governabilità).
2) I candidati devono essere espressione del territorio, quindi risiedere nella circoscrizione dove si candidano. Da questo è evidente che non ci potranno essere candidature in più collegi.
3) Gli eletti devono avere un vincolo di mandato in modo da rispettare la volontà dell’elettore, perciò se un eletto non si trova più in sintonia con il proprio gruppo, rassegna il proprio mandato a favore
del primo degli esclusi della propria lista.
4) Nel caso di secondo turno tra i due maggiori gruppi, sono ammesse alleanze tra più schieramenti e il vincitore avrà almeno il 60% (premio di maggioranza) degli eletti al primo turno.
5) Gli eletti, nel caso di secondo turno, saranno individuati rispettando in modo integrale la proporzionalità del risultato del primo turno che, in caso di apparentamenti, saranno a scalare
6) Se un gruppo nel corso della legislatura, non si trovasse più in sintonia con il resto dello schieramento al quale ha aderito in fase di secondo turno, uscirebbe dalla maggioranza passando in minoranza, perdendo però i suoi eletti, sostituiti dagli esclusi dei gruppi restanti sempre a scalare, mantenendo solo il capogruppo a rappresentarlo in minoranza.

Ovviamente tutto è migliorabile in fase esecutiva. Il problema che vedo oggi insormontabile è la mancanza di volontà politica da parte dei soggetti (singoli e gruppi) che invece preferiscono continuare a fare riforme elettorali a scopo personale.
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