Nuova legge elettorale
Per: Camera dei Deputati e Senato della Repubblica
COMITATO
RIFORME
ISTITUZIONALI
II sottoscritti Cittadini italiani chiedono, in base all'art. 50 della Costituzione, la realizzazione di una nuova legge elettorale per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica che tenga conto dei seguenti punti:
1. Il punto fondamentale è quello che le riforme debbono essere fatte solo ed esclusivamente per il bene del Paese;
2. Il sistema dei partiti o movimenti politici è da ritenere valido almeno fino a quando non si inventa un sistema migliore che possa sostituirli, purché però, diventino più trasparenti e si preveda una organizzazione interna che permetta la crescita politica degli aderenti ed incentivi la partecipazione dei cittadini alla vita politica;
3. la riforma elettorale deve garantire la stessa democrazia, l'alternanza e la stabilità dei governi. La democrazia si garantisce dando la possibilità alle formazioni politiche, che lo desiderano, di presentarsi alle competizioni elettorali ma anche, e soprattutto, dando la possibilità agli elettori di potersi scegliere sia la formazione politica alla quale si sentono di appartenere, che le persone che andranno a rappresentarli in Parlamento. La stabilità si ha quando chi vince ha la possibilità di governare, senza eccessivi condizionamenti, con una maggioranza forte nei numeri. L’alternanza si può garantire con i due poli o contenitori entro i quali però, tutti i movimenti o partiti politici che parteciperanno alle elezioni dovranno trovare, possibilmente, la propria collocazione. Il polo che vince Governa per 5 anni. Alla fine del mandato i cittadini decideranno se confermarlo oppure se affidarsi all'altro polo;
4. democrazia non è sinonimo di anarchia e quindi, un altro punto importante da affrontare nella riforma elettorale è quello del numero dei partiti, credo che tutti possano concordare sul fatto che siano troppi, pertanto, il minimo che si possa fare è quello di fissare un tetto minimo di rappresentanza al di sotto del quale non si può entrare in Parlamento;
5. il sistema del doppio turno ormai è stato sperimentato abbondantemente con le elezioni amministrative. Infatti, si è avuto modo di verificare che purtroppo, una buona percentuale di cittadini, al secondo turno, non vanno a votare e quindi, tenuto conto che ultimamente la percentuale dei votanti è scesa a circa il 70%, non mi sembra giusto che pochi cittadini possano decidere il risultato elettorale. E’ proprio difficile prevedere che chi vince, anche per un solo voto, al primo turno, prenda il 60% dei seggi e chi perde il restante 40%?
6. per una coalizione seria credo che sia più che sufficiente solo l'indicazione del “Premier” perché, a meno che non ci siano gravi motivi, dovrebbe rimanere in carica per tutto il tempo della legislatura;
7. è importante inoltre, che ogni Regione abbia la possibilità di eleggere i propri Parlamentari tra i cittadini residenti nella medesima Regione.
Per il Comitato Riforme Istituzionali
Eros Corradetti
