No blocco pensioni - Alternative

Premesso che:
- il blocco delle pensioni è in realtà una riduzione delle pensioni di circa il 3%,
- della crisi attuale sono ben più responsabili i partiti politici ed i politici dei pensionati,
si chiede di spostare l'amaro calice dai pensionati ai partiti nei modi seguenti:

- riduzione del 50% delle agevolazioni fiscali per i contributi ai partiti;
- riduzione del 50% del rimborso elettorale (se le prossime campagne elettorali saranno più sobrie non sarà un male);
- riduzione del 50% delle agevolazioni (postali, iva agevolata, tariffe agevolate per le pubbliche affissioni, etc.) per la pubblicità politica;
- riduzione del 10% del numero dei seggi elettorali in occasione di elezioni di ogni tipo (visto il continuo calo dei votanti, non mi sembra un grosso sacrificio) e taglio del 50% del rimborso a presidenti, scrutatori e segretari che già percepiscano pensioni superiori a 2 volte il minimo;
- blocco degli aumenti per due anni per tutte le cariche elettive e per tutti gli incarichi di nomina politica in aziende di stato o a partecipazione pubblica eccedenti i 75000 euro lordi anno;
- taglio del 3% degli emolumenti dei parlamentari e dei consiglieri regionali per la parte eccedente 5 volte il trattamento pensionistico minimo;
- sospensione del pagamento di ogni forma pensionistica pubblica per parlamentari e consiglieri regionali per l'intera durata del mandato;
- riduzione della pensione INPS per ex parlamentari e consiglieri regionali per un importo pari al 50% del vitalizio derivante dalla carica occupata.

Penso che questo basti e avanzi a compensare il gettito atteso dal blocco delle pensioni. Se poi dovesse addiritura avanzare qualche cosa, si potrebbe destinare alla realizzazione di case di riposo per anziani da destinare in gestione ad associazioni no profit, In questo modo doppio risultato: aumento (pur minimo) occupazione e aumento assistenza ad anziani.

FIRMATO la petizione

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