Ingiustizia pura
Per: Ministro della Giustizia
28 anni d' ingiustizia. Vi prego di leggere e una gran cortesia, firmate questa petizione, fin d' ora nessuno si è interesssato, nemmeno il Ministro di Giustizia a cui ho scritto. L' univa mia speranza siete voi. Grazie.
Ecco la storia:
Ingiustizia secondo voi....?
Voglio raccontare una storia, una storia d' ingiustizia che mi vede protagonista e che dura ormai da 26 anni. Si...26 lunghi anni.
Veniamo ai fatti:
Nel lontano settembre 1985 ebbi un incidente stradale mentre ero alla guida di un automezzo di proprietà dell' azienda multiservizi AMI. Ero e sono tutt' ora un dipendente comunale.
Un dipendente comunale che guidava un mezzo di un' azienda multi servizi (comodato d’ uso ). Ma funzionava così a quel tempo. L' incidente fu come tanti altri: un attimo di disattenzione, la paura, l' errata valutazione, l' istinto di frenare...tutto si decide in una frazione di secondo. La sfortuna era di casa quel giorno. Il mezzo sbandò sulla destra e finì contro la ruota posteriore di un mezzo agricolo. L' urto non fù violento, non subii nessuna lesione, ma al collega seduto di fianco gli si aprì la porta e cadde sbattendo la nuca sull' asfalto. Fummo trasportati in ospedale e dopo gli opportuni accertamenti fui dimesso. Altra sorte toccò al collega. Per la botta subita fu messo in coma farmacologico e alcuni giorni dopo fu operato. L' operazione riuscì bene, tant' è che a distanza di un paio di giorni la persona camminava ed era impaziente di tornare a casa. Queste notizie mi arrivarono direttamente dai suoi parenti stretti. Purtroppo, esattamente 13 giorni dopo l' incidente ci fu il decesso. Le cause? Epatite virale e bronco polmonite, almeno così mi dissero i congiunti.
Ma la legge è legge. Seguì un ritiro di patente nei miei confronti e un' accusa di omicidio colposo.
Nel 1992 si svolse il processo penale nei miei confronti. Il legale mi consigliò il patteggiamento e uno si fida del proprio legale. La condanna fu di sei mesi di reclusione con la condizionale e inoltre fui condannato al pagamento della costituzione parte civile ( dei parenti ) pari ad un' importo di 3.100.000 lire dell' epoca. Detta somma a parer dell' avvocato doveva essere coperta dall' assicurazione. ( La mia difesa a quel tempo era stata affidata all’ avvocato Franco Obizzi. ).Uno allora si mette un po in pace. Ma non è proprio così. Un anno dopo, dato che non avevo pagato fidandomi delle parole del legale, mi entrò in casa l' ufficiale giudiziario. Buona parte dei miei beni furono posti sotto sequestro...pignorati. Come mai? Semplice. L' assicurazione non copre o non vuol coprire, o a torto o a ragione. Pago con enormi sacrifici e cambio legale.
Mi affido all’ avvocato Francesco Donolato.
In questo periodo salta fuori il “bubbone”. L' assicurazione non vuol coprire non solo la cifra di cui sopra ma non copre assolutamente niente altro perché a loro detta, il collega seduto al mio fianco non era annoverato tra i terzi trasportati. (Era comunque un lavoro che doveva essere fatto in due...Sull' automezzo si era sempre in due) Quindi L' Assitalia non paga.
A questo proposito esistono due lettere. Quella dell' assicurazione in cui spiega il perché non copre i danni e una dell' Amministrazione in cui, oltre a rammaricarsi per tale comportamento da parte della compagnia assicurativa, spiega perchè invece deve pagare. Insomma l' assicurazione dice che nel contratto non erano inclusi i terzi trasportati e l' Amministrazione afferma il contrario. E nel bel mezzo ci sono io.
Inizia la causa civile per il risarcimento danni. Detta causa, oltre al sottoscritto e oltre ai parenti del defunto, vede coinvolti le rispettive assicurazione dei mezzi, l' amministrazione a cui appartengo, l' azienda multiservizi proprietaria del mezzo e l' INAIL che nel frattempo aveva risarcito i parenti del defunto perché il sinistro fu considerato infortunio sul lavoro.
Passano anni fatti di udienze, rinvii, rinvii e udienze. Funziona molto la Giustizia italiana
Arriviamo all ' anno 2002. Viene emessa la prima sentenza.
Al di là di ogni aspettativa il Tribunale ha riconosciuto che la mia responsabilità nella causazione del sinistro e pari al 50% ed ha obbligato altresì L' Assitalia a tenermi indenne della somma che avrei dovuto pagare. Si teme comunque che ci sia appello.
Intanto devo pagare le competenze del legale....Molto, troppo per una famiglia di operai...
Non ha importanza. Si va a vanti comunque.
Seguono altri 4 anni di “silenzio” e arriviamo al 2006.
Il 9 gennaio 2006 ricevo copia della sentenza della Corte d' Appello di Trieste che in data 27/4/2005 ha pronunciato la sentenza. Questa confermava la sentenza di primo grado. Nella lettera inviatami dal mio legale comunque era scritto che eventualmente i parenti del defunto, per ulteriori risarcimenti si rivolgeranno alle assicurazioni e all' azienda multiservizi.
Quindi tutto va bene.....Si spera sia finita. Le premesse per essere ottimisti ci sono.
Intanto il tempo scorre. Non dimentichiamo che però in Appello il Tribunale aveva condannato Assitalia a “rispondere” del danno in base al massimale di 20 milioni di lire stipulato all’ epoca dei fatti.
Arriviamo al 2008 e più precisamente a febbraio . Grande novità.
Dal Tribunale di Gorizia ricevo un' atto di citazione.
Vengo citato in tribunale dal direttore generale dell' azienda multiservizi ex AMI ora IRIS( per mezzo del suo legale). Per essere breve, ecco la motivazione: “ Se gli ulteriori danni chiesti dai parenti non verranno pagati dall' Assitalia e dall' altra compagnia di assicurazione ( quella del mezzo agricolo, per intenderci ) e nel caso venga condannata l' azienda a risarcire i danni, già per l' altro erogati a suo tempo con buone cifre, l' azienda si rivarrà su di me”
Perfetto, meglio di così non poteva andare. Altro processo. Altro processo per un contratto di assicurazione fatto in malo modo,con massimali ridicoli, con copertura o meno dei terzi trasportati.. Non l' ho fatto io il contratto d' assicurazione. Un datore di lavoro e i proprietari dei mezzi devono avere il buon senso di fare le cose come vanno fatte. Lavoro per voi...per strada tutto il giorno e non fate un' assicurazione come si deve...Ma dove siamo...
Decido allora di rivolgermi ad un giornalista. Viene pubblicata la storia e il giorno dopo vengo contattato da una persona. Dopo un breve colloquio telefonico questa s' impegna a mandarmi un memoriale in cui si capisce il perché questa storia, di questa ingiustizia ancora non finita.
Quello che ha suscitato in me profondo sconcerto e che assieme ad altri particolari descritti nel memoriale recapitatomi è quanto segue:
Nello stesso periodo dell' incidente descritto sopra, nel territorio del comune di Grado a qualche decina di km dal mio paese, si verificarono altri due sinistri che vedevano coinvolti dipendenti comunali. Furono molto gravi, ben più del mio, anche nella dinamica.
Ma l' incredibile è che questi incidenti e le loro cause civili si sono già conclusi da anni. L' assicurazione, sempre l' Assitalia, in quei due casi ha pagato. Differenza di contratti?
No, nessuna differenza. Solo l' indifferenza di alcune persone tra cui un dirigente Assitalia dell' epoca ora promosso ad una carica importante, a risolvere il caso.
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Arriviamo alla prima udienza di questo ennesimo processo relativo all’ atto di citazione inviatomi da I.R.I.S.
Il tribunale di Gorizia condanna Assitalia al risarcimento dei danni e un rimborso nei miei confronti di 10.000,00 euro.
Naturalmente segue l’ Appello.
Doccia fredda. La Corte d’ Appello di Trieste condanna I.R.I.S. a risarcire i parenti, spese legali ecc, ma nello stesso tempo da ad I.R.I.S la facoltà di rivalersi sul sottoscritto. Il risarcimento che dovrei sborsare è pari a 252.000,00 euro.
Devo inoltre precisare che il mio avvocato difensore NON si è presentato al processo di Appello.
L’ avvocato in questione è Carlo Ferrara. facente parte dello studio Francesco Donolato quest’ ultimo mio difensore fino al 2008, che poi evidentemente ha passato la mia pratica all’ avvocato Ferrara.
Ora sono nelle mani di un’ altro avvocato, di Gorizia che sta lavorando al meglio per farmi uscire da questa penosa situazione.
I.R.I.S. comunque è ricorsa in Cassazione, cosa che il sottoscritto non può fare non essendosi presentato al processo di Appello il proprio avvocato difensore.
Sottolineo inoltre che l’ attuale Amministrazione sta cercando di aiutarmi e di questo bisogna prender atto.
Ma devo anche prender atto che tutte le precedenti amministrazioni mi hanno abbandonato a me stesso…così come ha fatto in Appello l’ avvocato Ferrara. infrangendo il Codice Deontologico degli
Avvocati. Esiste un’ ordine degli avvocati e spero che in un futuro non lontano il sig. F. risponda loro di questa sua gravissima mancanza nei miei confronti. Praticamente ha rovinato per l’ ennesima volta una vita.
Tutti gli incartamenti del caso e del perché la vicenda non si è ancora conclusa sono in mio possesso.
Pronto ad esibirli per il solo fine di fare giustizia una volta per tutte e far in modo che coloro che hanno sbagliato ne rendano conto a chi di dovere.
E' una cosa seria.
In questa storia sembra che più di qualcuno non si sia comportato in maniera pulita.
Lascio stare tutto l' impegno psicologico e materiale a cui sono stato sottoposto in questi anni.
Io e la mia famiglia non abbiamo mai avuto la serenità in questo lungo periodo.
Concludendo:
Sono stato abbandonato da tutti
Nell’ incidente non ho avuto nessuna colpa grave.
Non ho ricevuto nemmeno una multa.
Ho avuto esclusivamente tanta sfortuna.
Al mio collega in seguito all’ urto gli si è aperta la porta ed è caduto battendo la testa.
Dopo un’ operazione in ospedale a Ts si era rimesso ed era in procinto di uscire.
Improvvisamente è peggiorato ed è morto per epatite virale e broncopolmonite, cose di cui nessun giudice ha tenuto conto.
Ma ciò che mi sconvolge è che il mio datore di lavoro non ha mai risposto di fronte alla legge per la stipula di un contratto di copertura.
Incredibile e poi vergognoso il comportamento dell’ avvocato Ferrara che non si è presentato al processo d’ appello. Vergognosa poi la decisione di tre giudici. Non rispetto la loro sentenza, non m’ importa, Non ho piu fiducia nella giustizia.
Un' ultima considerazione. Come mai il mio datore di lavoro non è mai stato chiamato in causa per un contratto di assicurazione con un massimale ridicolo?
Gli avvocati di cui ho messo il nome e cognome sono di Gorizia...
Firmate....grazie di cuore