Diminuzione stipendi parlamentari, incentivi e sviluppo.

In virtù dei tanto acclamati sacrifici, richiesti dal prof. Monti e dalle alte cariche di governo agli italiani, per affrontare e risolvere la crisi economica che attanaglia il nostro paese, così come l'Europa ed il mondo intero.
In virtù del fatto che i primi e più colpiti dalla crisi e dalle manovre studiate per combatterla sono le classi medie e piccole, malgrado siano esse quelle che in percentuale al reddito pagano di più errori, truffe e ruberie commesse in un passato sia remoto che prossimo da individui legati direttamente e non alla classe politica ed a quella della finanza.
Dato il fatto che le banche sono state finora protette ed aiutate con grosse somme di denaro e decreti legislativi, permettendo loro di affrontare meglio la situazione, malgrado siano anche queste parte integrante del problema.
Considerato che le agenzie di rating sono da ritenere colpevoli di giudizi opinabili, fatti contro paesi come l'Italia che comunque hanno lavorato duramente, ma che si ritrovano comunque declassati dalle suddette con derivante sfiducia dei mercati economici e conseguente annullamento dei sacrifici fatti, con enorme perdita di capitali.
Il popolo sovrano rappresentato nominalmente dai firmatari della presente chiede:
1a- Una tassa a vita sulla ricchezza della classe politica, pari al 10% per quei soggetti che guadagnano mensilmente fino a 6.000€ lordi;
pari al 15% per quei soggetti che guadagnano mensilmente fino a 10.000€ lordi
e pari al 20% per quei soggetti che guadagnano mensilmente oltre 10.000€ lordi.
1b- Una diminuzione nell'ordine del 20% minimo del numero dei parlamentari.
1c- Un aumento della soglia di permanenza in parlamento per il diritto alla pensione da parlamentare, non inferiore al 200%.
2- L'attuazione di misure eccezionali di incentivazione per l'installazione di fonti di energia rinnovabili con particolari sgravi per uffici pubblici, associazioni umanitarie no-profit, aziende sanitarie e scuole. Garantiti e bloccati fino almeno a 10 anni.
3- Stanziamento immediato di prestiti e mutui da parte delle banche italiane a tassi agevolati a favore di ditte, società e privati. Garantiti e bloccati fino almeno a 10 anni.
4- Stanziamento immediato di fondi per l'ammodernamento ed il controllo accurato di fattorie, allevamenti e colture acquaponiche sul territorio italiano ed agevolazioni affinché i loro prodotti possano essere immessi nel mercato locale.
5- Sistema di allegerimento dell'economia locale al fine di aumentare le possibilità di commercio e di guadagno delle aziende italiane limitando l'importazione dall'estero anche e sopratutto di generi alimentari e manufatturieri.
6- Allegerimento delle spese e delle tasse ed aumento del potere di acquisto delle famiglie.
7- Miglioramento ed accelerazione del meccanismo di rimpatrio forzato di tutti quegli individui stranieri che delinquono o sono nullafacenti e nullatenenti.
8- Potenziamento ed ammodernamento del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti con lo sfruttamento delle nuove tecnologie ora a disposizione anche per la diminuzione del consumo energetico e dell'inquinamento ambientale.
9- Elaborazione di un sistema di servizi socialmente utili per quei soggetti non pericolosi che hanno una rimanente pena da scontare limitata.
Da impegnare per la pulizia di strade e luoghi pubblici, la bonifica di terreni, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi.
Da affiancare alle forze già presenti sul territorio senza che queste ne risentano, da incentivare con eventuali riduzioni di pena e permessi.
10- Potenziamento delle forze dell'ordine, nel numero e nei mezzi, selezione e distribuzione sul territorio al fine di garantire maggiore sicurezza e legalità.
Tutto questo con la massimizzazione della limitazione degli sprechi, l'aumento del controllo sulla legalità e sulla qualità della vita e dei generi di consumo.
Con lo sfruttamento di tutte le risorse disponibili, compresi in particolar modo i fondi europei.
Al fine di rilanciare l'economia italiana e le aziende vecchie e nuove, piccole, medie e grandi che siano, che alimentano direttamente il sistema produttivo italiano.

FIRMATO la petizione

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