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NON TRIVELLIAMO L'EMILIA – ROMAGNA

Per: Regione Emilia Romagna, Province e Comuni ineressati

PETIZIONE POPOLARE

NON TRIVELLIAMO L'EMILIA – ROMAGNA
NEI COMUNI DI CASTELNOVO DI SOTO, POVIGLIO, GUALTIERI, NOVELLARA, BRESCELLO, GUASTALLA, BORETTO, CADELBOSCO, GATTATICO, BAGNOLO, PARMA, SORBOLO, MEZZANI, COLORNO e TORRILE;


AL PRESIDENTE DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA,
AI PRESIDENTI DELLE PROVINCE INTERESSATE E
AI SINDACI DEI COMUNI INTERESSATI

Noi sottoscritti cittadine e cittadini italiani

PREMESSO CHE

dopo un incontro con il Comitato NO TRIV riunitosi a Gualtieri qualche tempo fa, siamo venuti a conoscenza che una società Anglo-Irlandese la “San Leon Energy” ha fatto richiesta di rilascio di autorizzazione da parte dello Stato Italiano per procedere nel territorio della Food Valley a TRIVELLAZIONI NEL SOTTOSUOLO al fine di estrarre GAS ed usare, poi, i vuoti createsi come serbatoi naturali per lo stoccaggio del gas che verrà acquistato dalla Russio o dall'Ageria e che servirà a tutto il Sud europeo. Tale operazione sarà enominata “AREA SORBOLO” mentre i serbatoi di stoccaggio prenderanno il nome di “HUB”;
si tratterebbe al momento solo di una fase di ricerca e di raccolta informazioni, ma non è stato da nessuno specificato cosa comporterà la successiva fase quella di accertamento. Quello che è certo è dove hanno pensato di installare i pozzi, ma non quali saranno le conseguenze per il territorio:

A) per quanto riguarda la Provincia di Reggio Emilia, i Comuni interessati sono: CASTELNOVO DI SOTO, POVIGLIO, GUALTIERI, NOVELLARA, BRESCELLO, GUASTALLA, BORETTO, CADELBOSCO, GATTATICO E BAGNOLO;
B) per quanto riguarda la Provincia di Parma, i Comuni interessati sono: PARMA, SORBOLO, MEZZANI, COLORNO e TORRILE;

si tratta di trasformazioni perenni che le trivelle potrebbero portare negli anni ad un ecosistema fragile come quello della pianura padana, anche autorevoli geologici hanno definito imprudente tale operazione, considerato il fatto che il nostro è un sottosuolo in costante movimento e si potrebbe produrre la stessa catastrofe avvenuta circa un anno fa CON IL TERREMOTO NEL MODENESE;
tutti ricorderanno cosa è successo a Mirandola, Cavezzo dove sono rimaste quasi solo macerie e non dimentichiamo che è stata aperta anun'indagine dalla Procura perchè si pensa che concausa di tale calamità possano essere state le trivellazioni all'epoca effettuate anche in quel sottosuolo;
dietro tutto ciò vi sono speculatori senza scrupoli a cui di noi, della nostra terra, delle nostre famiglie e dei nostri figli non importa un fico secco. Loro vogliono i profitti, Si tratta di circa 300.000 persone da proteggere e del comparto agroalimentare più importante di tutt'Italia, se non addirittura di tutta l'Europa;
E’ chiaro che l’Italia e gli idrocarburi presenti nel suo sottosuolo fanno gola a molti ed è chiaro che le previsioni di guadagni in caso di estrazioni sono enormi. Per averne la conferma è sufficiente aprire la pagina del ministero per lo sviluppo economico. Ad oggi il ministero ha concesso 88 permessi di ricerca in terraferma e 21 nel sottofondo marini mentre ci sono in fila d’attesa, 65 istanze per il permesso di ricerca in terraferma e 35 per il sottofondo marino. Ma forse il dato che più spaventa è il numero delle società che hanno già ottenuto il permesso di ricerca e che si stanno muovendo in lungo e in largo nello stivale per scovare idrocarburi. Sono ben 40 le società con già in tasca i permessi del ministero e dubitiamo fortemente che se li tengano per appenderli al muro nel salotto di casa. Il dato che spaventa è quello che ancora non abbiamo ma irromperà violento e prepotente tra 10, 15, 20 anni se non li fermiamo ora;
L’altro dato preoccupante è stata la latitanza dei nostri politici eletti, nessun infatti dei tanti rappresentanti eletti da noi cittadini nelle istituzioni che ci governano, si è sentito di impegnare nemmeno un ora del suo tempo per essere presente e testimoniare anche con interventi mirati la presa di posizione degli enti locali in difesa del territorio parmigiano-reggiano; l'assessore all'ambiente della Provincia di Reggio Emilia, Mirko Tutino, ha pensato che fosse più che sufficiente affrontare la questione sollevando un'interrogazione alla provincia, ma a cosa potrebbe servire? Noi pensiamo a nulla;
è ora di dare un segnale forte a tutte le società che stanno fremendo per trasformarci in una fetta di groviera. Forse qualcuno ha perso un’occasione e forse qualcun altro ha voluto perderla. Certo che ancora una volta la politica ha disatteso le aspettative. Tanto per cambiare.

CHIEDIAMO

pertanto, al Presidente della Regione Emilia Romagna, ai Presidenti delle Province ed ai Sindaci dei Comuni interessati di assumere le necessarie iniziative, comprese quelle di natura
promozionale, con la massima sollecitudine possibile, affinchè venga negata per una valutata incompatibilità ambientale da parte dello Stato l'autorizzazione alla trivellazione della Food Valley all'azienda anglo-irlandese interessata al fine di difendere il nostro territorio ma soprattutto la popolazione già scossa in passato.


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