Reddito di Cittadinanza in Sardegna
Per: Governatore della Regione Sardegna, Giunta Regionale della Sardegna
In questo ultimo periodo la stampa ci mostra quotidianamente una pesante realtà nella quale proliferano gli esodati, i disoccupati e i disperati, persone che dopo aver tentato ogni via possibile arrivano persino al punto di togliersi la vita. La pesante crisi sociale italiana ha travolto i lavoratori che sono oggi pervasi da un profondo senso di impotenza.
Sarebbe sufficiente guardare cosa avviene nei Paesi vicini, dove da tempo è attivo il Reddito di Cittadinanza, per evitare i drammi di una vasta parte della comunità nazionale.
Visto che in Italia si è sordi perché la Sardegna non da l’esempio, allineandosi alle direttive europee? Il primo importante risultato che si otterrebbe sarebbe senza dubbio il recupero di una maggior giustizia sociale.
Siamo oggi in Consiglio Regionale nella fase di discussione della Finanziaria ed il tema scottante in questo momento è rappresentato dal credito vantato dalla Sardegna di un miliardo e duecento milioni nei confronti dello Stato che la Regione non può spendere per il Patto di Stabilità. Io penserei di usarne una parte destinandola all’introduzione in Sardegna del Reddito di Cittadinanza, ponendo la Regione di fronte ad una scelta forte di welfare.
Per tutto questo mi sono fatto carico di elaborare su questo tema la proposta di legge n.403 dell’11 Luglio 2012, che vi invito a leggere qui ( http://goo.gl/qlewR ) e, se la riterrete interessante, a sottoscriverla per sensibilizzare il Consiglio Regionale promuovendone l’adozione.
Il Reddito di Cittadinanza non è quindi un sussidio ma uno strumento solidaristico che consente alle persone di non dipendere da nessuno e di rendere alla collettività la solidarietà ottenuta.
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