RACCOLTA FIRME PER L’ABROGAZIONE DEL VIGENTE REGOLAMENTO DELLA SAPIENZA IN MATERIA DI AUTOCERTIFICAZIONI ISEE E RELATIVE SANZIONI.
Per: Tutti
Sono di quasi 4mila euro le ingiunzioni di pagamento arrivate a più di mille studenti universitari della Sapienza di Roma e appartenenti alle fasce più basse di reddito, accusati di aver dichiarato una fascia ISEE inferiore alla propria, e che quindi avrebbero pagato meno tasse rispetto a quelle dovute.
Ammonta a 50 euro la cifra evasa secondo l'ufficio Affari Generali dell'università, capitanato dal celeberrimo Rettore Luigi Frati, ormai tristemente noto alla cronaca.
La sanzione che gli studenti dovrebbero pagare per questo errore di dichiarazione è totalmente sproporzionata e ingiusta (multe che vanno dai 2000 ai 4000 €) : si basa sul calcolo del 50% della seconda rata della fascia massima (34esima fascia corrispondente a un ISEE maggiore di 99 000 euro) più una sovrattassa pari al doppio della tassa universitaria totale annua , il tutto da saldare entro 30 giorni dall'arrivo dell'ingiunzione.
La pena in cui incorrono i presunti evasori fiscali, più volte minacciati di denuncia all'autorità giudiziaria, è il blocco della carriera universitaria, del recupero dei crediti e come se non bastasse l'esclusione per il futuro da agevolazioni allo studio come borse, riduzioni e calcolo delle tasse in base al reddito.
Dopo diverse settimane di proteste, di cui si sono occupati giornalisti e giornali, scioperi della fame, sit-in e veri e propri inseguimenti sotto al rettorato nulla è cambiato.
È evidente che La sapienza ha bisogno di sanare i conti in bilancio e, per farlo, ha deciso di colpire le classi più deboli e meno facilmente difendibili.
La maggior parte degli studenti colpiti da questa sanzione è stata indotta all'errore, in quanto nell'anno 2010-2011 era stata effettuata una ridistribuzione delle classi di reddito che non era stata adeguatamente comunicata.
Inoltre, sempre in quell'anno, venne creato il sistema informatico Infostud, in cui, tra le altre cose, lo studente inseriva il proprio ISEE, che però in molti casi non è stato registrato a causa del malfunzionamento del sistema informatico.
Tutto questo , infatti, frutterà a La Sapienza la bellezza di circa 4 milioni di euro. Poco importa se migliaia di famiglie dovranno indebitarsi per far fronte a tali spese.
Questa truffa ai danni di un migliaio di studenti della Sapienza sembra non volersi fermare, come se non bastasse le multe continuano ad arrivare inesorabilmente ed in maniera esponenziale.
Questo succede in un' università martoriata da anni di tagli e riforme, dove viene smantellata ogni parvenza di diritto allo studio e in cui si mettono a valore saperi e persone in nome del profitto.
Non accettiamo che all'interno dei numerosi CDA della Sapienza non si discuta mai dei problemi degli studenti ma si trattino solamente le operazioni di facciata.
Quello che chiediamo è L’ABROGAZIONE DEL VIGENTE REGOLAMENTO DELLA SAPIENZA IN MATERIA DI AUTOCERTIFICAZIONI ISEE E RELATIVE SANZIONI.
Se anche tu hai ricevuto la sanzione o se il genitore, un parente, un amico o semplicemente sei solidale con la nostra iniziativa, Firma!!