Unione dei Comuni del Valdarno Inferiore
Per: Sindaco del Comune di San Miniato
CONSIDERATO CHE l’amm.ne comunale di San Miniato è intenzionata a costituire unitamente ai Comuni di Santa Croce sull'Arno, Castelfranco di Sotto e Montopoli Val d’Arno, un nuovo ente NON ELETTIVO denominato “UNIONE DEI COMUNI DEL VALDARNO INFERIORE”, che avrà una propria complessa struttura in aggiunta ai Comuni partecipanti.
CONSIDERATO CHE con tale nuovo organo NON ELETTIVO i cittadini vengono esclusi da decisioni inerenti le nuove rilevanti competenze, come: URBANISTICA, EDILIZIA, SERVIZI PUBBLICI DI INTERESSE GENERALE.
CONSIDERATO CHE il nuovo organo avrà un rilevante potere amministrativo con costosi organi quali la GIUNTA DELL’UNIONE, IL CONSIGLIO DELL’UNIONE, non direttamente scelti dai cittadini, ma nominati dai PARTITI POLITICI, a seguito di loro ragioni di opportunità interne.
CONSIDERATO che tale nuovo ENTE AMMINISTRATIVO non elettivo non corrisponderà più alla volontà degli elettori, e che sarà in assoluta controtendenza in un momento in cui si persegue la riduzione della politica, eliminando le Province, laddove funzioni di interesse comune ai territori in questione, potranno essere ripartite tra i vari uffici degli stessi, senza gravosi costi aggiuntivi, e SOPRATTUTTO SENZA SOTTRARLE AL CONTROLLO DEI CITTADINI, ATTRAVERSO UN ORGANO NON ELETTO DEMOCRATICAMENTE, CON RILEVANTI POTERI DECISIONALI E DI SPESA, FUORI DA OGNI CONTROLLO PREVENTIVO.
CONSIDERATO CHE il progetto ha preso avvio senza che la cittadinanza e le forze sociali siano state informate della eccezionale e inquietante portata della riforma, dal punto di vista dei POTERI, dei COSTI DEI NUOVI UFFICI, SEDI E DIRIGENZE, senza che sia stato prodotto un solo documento a dimostrazione che il nuovo livello amministrativo non elettivo (FUORI DAL CONTROLLO DEI CITTADINI) comporterà una nuova efficienza dei servizi o un risparmio di spesa.
CONSIDERATA l’inopportunità di varare una riforma di tale portata a pochi mesi dal rinnovo dei Consigli comunali, vincolando così i futuri amministratori ad una scelta operata dai precedenti.
SI CHIEDE AL SINDACO
di promuovere una consultazione POPOLARE, attraverso un referendum, al fine di consentire ai cittadini di esprimere la propria opinione su tale importante riforma, attraverso la CONSULTAZIONE DEMOCRATICA, a seguito di opportune e dettagliate informative, chiarimenti e garanzie su tale riforma.