D.Lgs. 28/2011 (FER): salvaguardiamo i diritti acquisiti e permettiamo a tutti coloro che hanno i requisiti richiesti dalla legge attuale, di continuare a lavorare anche dopo il 1° agosto 2013
Per: Parlamento, Garante della concorrenza e del mercato
L’entrata in vigore del D. Lgs. 28/2011 costituisce per oltre 80.000 imprese del settore installazione di impianti una grave minaccia, in quanto dal prossimo 1° agosto esse rischiano di non poter più operare nell’ambito delle fonti di energia rinnovabile (FER), uno dei pochi settori del mercato che mostra ancora forti potenzialità di crescita.
Il Decreto Legislativo 28/2011, infatti, in attuazione di una direttiva comunitaria, prevede che a partire dal 1° agosto 2013, la qualifica di Responsabile tecnico per l’attività di installatore di impianti da FER sia conseguita solamente col possesso della laurea o del diploma in materie specifiche, uniti ad alcuni anni di esperienza. Chi ha la qualifica di scuola professionale e qualche anno di esperienza, sarà tenuto a frequentare un corso di formazione da 80 ore.
L’enorme lacuna presente nel Decreto 28/11 però, riguarda le migliaia di Responsabili tecnici (coloro che sottoscrivono la cosiddetta Dichiarazione di conformità), che hanno lavorato per almeno tre anni in qualità di operaio specializzato: essi sono perfettamente in regola col D.M. 37/08, la normativa attualmente in vigore, che include la mera esperienza, anche in assenza di titoli di studio specifici, come requisito sufficiente per essere Responsabile tecnico.
Il nuovo D. Lgs. 28/11 invece non contempla questi soggetti, non li cita, non prevede per loro nemmeno la possibilità di “mettersi in regola”, magari tramite un corso di formazione. Come se non esistessero. Il problema è che invece ne esistono molti, oltre 80.000 casi in Italia, si stima.
Il rischio, per loro, dal 1° agosto, è quello di venire estromessi dal mercato delle FER, dovendo rinunciare a qualsiasi tipo di lavoro che abbia a che vedere con l’installazione di pannelli fotovoltaici o solari, a biomasse, solari termici, pompe di calore e geotermici.
Il nuovo Decreto 28/11 appare non soltanto in evidente contrasto con le normative vigenti da molti anni in Italia, ma anche con il diritto comunitario, in quanto la direttiva UE cui si ispira, non sottintende affatto la menzionata esclusione.
CHIEDIAMO CHE VENGANO SALVAGUARDATI I DIRITTI ACQUISITI, PREVISTI DAL D.M. 37/08, DEGLI INSTALLATORI DI IMPIANTI, NON LAUREATI O DIPLOMATI, CHE DA ANNI, CON TUTTA L'ESPERIENZA E LA PERIZIA NECESSARIE, OPERANO SUL MERCATO. VOGLIAMO DIFENDERE IL DIRITTO DEGLI IMPRENDITORI A LAVORARE! EVITIAMO CHE QUESTO OBBROBRIO BUROCRATICO SI ABBATTA SU INNUMEREVOLI IMPRENDITORI E LORO DIPENDENTI!
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