Perché votare SI al referendum contro il programma nucleare del Governo Berlusconi chiediamo alla Cgil di sostenere la compagna referendaria
Per: Confederazione Generale Italiana del Lavoro
Siamo compagne e compagni, dirigenti e semplici iscritti e iscritte della CGIL che da sempre hanno sostenuto che le centrali nucleari non sono la soluzione energetica e che in più sono pericolose, che la loro pur sofisticata tecnologia non può essere esente da errori per cui l’umanità rischia ogni giorno di più di pagare un prezzo altissimo.
Il disastro delle centrali nucleari del Giappone ha causato l’evacuazione di migliaia di abitanti, questa è una nuova, palpabile e terribile dimostrazione che l’umanità, per realmente progredire, deve cambiare strada scegliendo energie alternative non distruttive.
La popolazione Giapponese a 70 anni dalle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, si ritrova a fare i conti non solo con un maremoto di proporzioni colossali ma anche con gravissimi problemi di diffuso e pesante aumento della radioattività dalla quale non ci sono difese.
Quattro sono le principali ragioni che sostengono il rifiuto all’utilizzo dell’energia nucleare:
- i costi delle centrali nucleari e dell’energia prodotta: una nuova centrale nucleare genera un costo del kilowattora superiore di oltre il 20% rispetto a quello di tutte le altre fonti energetiche;
- i rischi e il pericolo di contaminazione dell’ambiente sono oggi più evidente che mai;
- la questione delle scorie radioattive: in nessun paese al mondo si è trovato il modo per stoccare le scorie ad alta attività, mentre per quelle a bassa-media attività i cosiddetti depositi geologici si sono rivelati costosi e inaffidabili;
- lo sviluppo delle rinnovabili e l'efficienza energetica sta oggi nella crescita tecnologica delle fonti alternative il cui sviluppo sta cambiando radicalmente gli scenari e le previsioni fatte solo pochi anni fa.
Senza allarmismi, ma con scienza e coscienza, crediamo che tutta la CGIL debba fare tesoro del principio di precauzione e schierarsi fattivamente affinché nel nostro paese sia fermato il programma nucleare del governo Berlusconi, sostenendo direttamente la campagna a favore del SI al referendum.
Combattere l’uso di tecnologie a rischio ed inquinanti come il nucleare è parte della ricerca, non più rinviabile, di un nuovo modello di sviluppo non più fondato su una crescita infinità ma su una diversa economia la cui efficacia si misuri sulla qualità e sul benessere e non sulla quantità di merci prodotte.
A tale proposito ancora una volta si è evidenziata la miopia della Confindustria italiana incapace di vedere nelle energie alternative e in uno sviluppo sostenibile il futuro dell’economia, perseguendo una competitività obsoleta fondata sullo sfruttamento del basso costo del lavoro e con le negazioni dei diritti e della contrattazione collettiva.
Altri paesi in Europa, di fronte a questo nuovo disastro, stanno prendendo seriamente in esame di non continuare il programma nucleare. La Svizzera ha sospeso il suo e la Germania chiuderà immediatamente le più obsolete. Il nostro governo, per bocca del Ministro dell’Ambiente ha detto che invece il programma andrà avanti e contemporaneamente il Governo ha varato decreti che ostacolano le fonti alternative e rinnovabili, mettendo in crisi le aziende italiane insediate nel settore.
Per questo invitiamo compagne e compagni della Cgil, i Lavoratori e le lavoratrici a votare SI al prossimo referendum sul nucleare, e chiediamo alla Cgil di scendere in campo con tutta la sua forza organizzativa a sostegno della compagna referendaria aderendo al comitato “Vota Sì per fermare il nucleare” al quale sta aderendo gran parte della coalizione sociale che ha dato vita al “Comitato referendario 2 Sì per l’acqua bene comune”.