chiudiamo pokerstars,it e revochiamo concessione aams
Per: ministero delle finanze
Con la resente siamo a richiedere la chiusura del sito pokerstars.it e la censura di aams per 3 punti fondamentali del quale riteniamo aams e il ministero colpevoli di evasione fiscale ed elusione di capitali nonche' di truffa ai danni del consumatore:
1 La raccolta dei soldi avviene con sistema informatico che devia i capitali alle isole di man portando i soldi dei gioatori italiani all'estero e i relativi pagamenti avvengono dall'estero.Il sito non e' di proprieta' italiana ma di proprieta' e societa' straniera(malta).Eticamente seppur legale e' uno schiaffo a qualsiasi italiano.
2 Il server pokertars e' situato all'estero e non e' controllabile fisicamente dai funzionari aams come invece prescrive la legge e la concessione dello stato.Inoltre la struttura non produce posti di lavoro per i giovani ma ericchezza per shapira,straniero titolare del marchio.
3 Se un giocatore fa causa alla societa' gestrice deve rivolersi alle autorita' competenti legali...delle isole di man!Quindi assolutamente impossibile per un cittadino normale.
Tutto questo con il beneplacito di aams a cui chiediamo venga revocata la concessione di controllo .
Di seguito presentero' una breve spiegazione da dove viene il piu' "grande sito di oker italiano...sic".
PokerStars è un sito in cui si gioca a “Poker” online; lanciato nel settembre 2001, era originariamente una compagnia, Rational Enterprises, domiciliata in Costa Rica, controllata dalla famiglia israeliana Scheinberg.
Successivamente, la compagnia fu trasferita nell'Isola di Man, dipendenza della Corona Britannica, grazie alla licenza fornita dalla commissione di supervisione del gioco d'azzardo dell'isola.
PokerStars opera a livello mondiale e conta circa 34 milioni di utenti sparsi nel mondo, che si connettono per usufruire di oltre 100.000 tornei quotidiani e di innumerevoli tavoli cash. Ogni mese si parla di oltre 4.000.000 di euro garantiti messi in palio. Vanta tre diversi tipi di versioni: PokerStars.com, PokerStars.net (solo la versione soldi finti) e PokerStars.it. Quest’ultima è la versione lanciata sul mercato nazionale, in ottemperanza delle leggi che vietavano il cash game, permettendo ad un numero sempre crescente di utenti italiani l’utilizzo del servizio e la partecipazione all’Italian Poker Tour (IPT).
PokerStars è una società legalmente registrata, con sede nell’Isola di Man, ed è soggetta alla legislazione dello Stato in cui opera.
Il 10 ottobre 2010 sarà una data da ricordare per la storia del poker in Italia.
Infatti, il sito più grande al mondo aprirà ufficialmente le porte agli italiani; PokerStars.it acquisterà definitivamente la licenza ufficiale per poter operare sul territorio italiano, con la concessione AAMS (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato - organo del Ministero dell’Economia e delle Finanze), n. 4214. Tale concessione, acquisita dalla Rational Entertainment Enterprises Limited (proprietaria del marchio PokerStars.it), concerne i giochi di abilità a distanza.
Come risulta dal sito ufficiale PokerStars.it, la sede legale italiana è situata nell’isola di Malta, a Villa Seminia n. 8, Sir Temi Zammit Avenue, Tà Xbien 1011, presso l’ente Reel Italy Ltd.
Riepilogando, si assiste alla seguente situazione: la sede di PokerStars è stata trasferita dalla Costa Rica all’Isola di Man (ancora oggi si trova all’indirizzo 49 Victoria Street, Douglas IM1 2LD).
Nel 2010, la Reel Italy Ltd, proprietaria del marchio, apre un’altra sede - legalmente riconosciuta - nell’isola di Malta.
Secondo il Decreto del 4 maggio 1999 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 107 del 10 maggio dello stesso anno, l’Isola di Man è considerata un territorio fiscalmente privilegiato; per questo motivo è inserita nella “Black List” dei cosiddetti Paradisi Fiscali.
A differenza dell’isola di Malta, la quale, con Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 27 luglio 2010, viene cancellata dalla “Black List” ed inserita nella “White List” « […] Dall’elenco di cui all’art. 1 del decreto del Ministero delle Finanze del 4 maggio 1999, sono eliminati i seguenti stati: Cipro e Malta […] ».
A partire dal 1° luglio 2010, tutte le operazioni effettuate nei confronti di operatori economici residenti o aventi sede in paesi a regime fiscale privilegiato dovranno essere comunicati all’Agenzia delle Entrate, telematicamente, entro l’ultimo giorno del mese successivo al periodo di riferimento.
I paesi indicati nella “Black List” sono quelli individuati dal decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 4 maggio 1999.
Alcuni utenti hanno ravvisato uno strano giro di denaro, notando che i soldi versati per poter giocare confluiscono a Malta, mentre quelli vinti vengono trasferiti in Italia dall’Isola di Man; dati questi riscontrabili dalle contabili in loro possesso.
Ora, per quanto possano essere “particolari” i giri di denaro/capitale, pare che siano tutti consentiti, se eseguiti in osservanza alle norme sui trasferimenti di capitale (ad es. antiriciclaggio, …).
Si premette che, come citato dal sito ufficiale, le transazioni con carta di credito vengono processate tramite la loro filiale E-cash, Rational Entertainment Enterprises Ltd, Douglas, Isola di Man (PokerStars accetta molti metodi di pagamento quali VISA, MASTERCARD, MONEYBOOKERS, POSTEPAY, VISA ELECTRON). Rifacendoci alla normativa, si rileva che il Fisco ha introdotto nel 2010 una nuova ed ulteriore comunicazione dei rapporti intrattenuti con paesi a fiscalità privilegiata, o paradisi fiscali, o “non White List” per indicare i costi e i ricavi ottenuti o sostenuti per beni e servizi. Come enuncia l’art. 1 del DL del 25 marzo 2010 n.40 « […] i soggetti passivi all’imposta sul valore aggiunto comunicano telematicamente all’Agenzia delle Entrate, secondo modalità e termini definiti con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, da adottare entro trenta giorni dalla entrata in vigore del presente decreto, tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate e ricevute, registrate o soggette a registrazione, nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesi cosiddetti “Black List” […] ».
La norma citata ha dichiarata finalità di contrastare i fenomeni di evasione fiscale; vanno, infatti, trasmessi i dati relativi a tutti gli acquisti e le cessioni di beni ed a tutte le prestazioni di servizi, sia quelle rese sia quelle ricevute.
Si evince dunque che, i soggetti obbligati alla comunicazione dei rapporti con i paesi a fiscalità privilegiata, sono tutti i titolari di partita I.V.A. che hanno intrattenuto rapporti con uno dei paesi facenti parte della “Black List”.
Le informazioni da trasmettere al Fisco sono:
- codice fiscale (o altro codice identificativo), attribuito all’operatore dallo Stato in cui lo stesso è stabilito, residente o domiciliato;
- ditta, cognome, nome, luogo e data di nascita, domicilio fiscale, se si tratta di persona fisica;
- denominazione o ragione sociale, sede legale o amministrativa, se soggetto non persona fisica;
- per ciascun operatore, il totale delle operazioni attive e passive effettuate, distinto tra operazioni imponibili, non imponibili, esenti e non soggette, al netto delle relative note di variazione, e, per le note di variazione emesse e ricevute relative ad annualità precedenti, il totale delle operazioni e la relativa imposta.
L’obbligo della comunicazione entra in vigore a partire dalle operazioni effettuate dal 1° luglio 2010.
La comunicazione dei rapporti intrattenuti con i paesi a fiscalità privilegiata deve essere effettuata telematicamente attraverso il software “Entratel”.
Quindi, si desume che PokerStars.it, per i rapporti intrattenuti con l’Italia, non debba seguire il procedimento dettato dal DL 40/2010.
Discorso differente è quello riguardante i rapporti che PokerStars.com (Isola di Man) intrattiene con l’Italia. Tuttavia, laddove le transazioni non intercorrano fra operatori economici – appartenenti appunto ai due Stati – non vi sono particolari implicazioni dal punto di vista fiscale.
Altra questione (etica) è la possibilità concessa a PokerStars di operare sul mercato italiano da un paese a fiscalità privilegiata, presso il quale sono trasferiti sia il denaro per accedere al gioco sia i proventi derivanti dalle vincite (ivi tassati).
Eticamente e’ uno schifo dello stato Italiano e di aams
A voi le considerazioni…
In sostanza chi e' favorevole alla chiusura di pokerstars e alla revoca di aams come concessionario firmi questa petizione.
Mondo libero dalla truffa pokerstars