Razões de quem assinou : no alle cattedre di 24 ore

Razões para assinar. O que dizem os signatários.

A opinião e razões dos signatários da Petição: no alle cattedre di 24 ore, para ministro della pubblica istruzione

Nome	Comentário
Claudia B.	In un'ora di lavoro l'insegnante ha la responsabilita' di tutti e non puo' distrarsi un attimo: non e' un lavoro come un altro! E per essere bravi, bisogna prepararsi per tante ore in piu' rispetto a quelle previste.
Giuseppina F.	basta con gli attacchi alla scuola pubblica
Elisabetta P.	Ribelliamoci!
Laura L.	il lavoro degli insegnanti in classe è diventato gravoso, usurante. Le classi sono sovradimensionate (non vengono rispettate le leggi a riguardo). Le ore di sostegno si sono ridotte in modo esponenziale. I docenti italiani sono i meno pagati in Europa. ci sono precari storici che negli anni hanno permesso il funzionamento delle scuole e ora sono lasciati a casa con provvedimenti come questi. Invito tutti a trascorrere almeno un'ora da insegnante nelle nostre classi. La civiltà e il valore di un Paese si valutano anche dagli investimenti nell'istruzione delle nuove generazioni e dal valore dato agli educatori. Tagliare in istruzione e sanità è scellerato e incivile
giovanni m.	marito di una docente superlavoratrice
Mario C.	Il mio lavoro di insegnante va oltre le 18 ore di cattedra.
Nicola G.	Non devono essere sempre gli stessi e i più deboli a pagare. In questo modo i risultati non saranno certo positivi.
GUIDO S.	Invito il Ministro della Pubblica Istruzione e tutto il Governo a leggere la lettera di indignazione scritta dalla collega Antonietta Brillante, in servizio presso il liceo Forteguerri di Pistoia (MEDITARE E PROVVEDERE)
anna g.	invece di aumentare le ore agli insegnanti, perchè non si riduce il numero delle pecore in parlamento
Rita T.	Caro sig Ministro: per favore ci ripensi...già così è un lavoro altamente stressante, qual'è la categoria di lavoratori che soffre più di altri di esaurimento nervoso? Ci sarà un motivo...ci ripensi o avrà sulla coscienza la salute degli insegnanti e il futuro delle giovani generazioni.
annarosa m.	no assolutamente alla cattedra di 24 ore,
Massimo P.	non vogliono come al solito riconoscere la particolarità del nostro lavoro
daniela g.	AO3860949
Pasquale A.	Se volessero tagliare nella scuola, tagliassero nello spreco dei fondi FIS e non sugli stipendi degli insegnanti
Maria B.	Dobbiamo essere compatti e fermare questo scempio, non possiamo continuare ad assistere a questo stillicidio
Anna S.	da ex docente so quante ore di lavoro sono necessarie oltre a quelle frontali in classe (preparazione lezioni, correzione compiti, consigli di classe etc.)
Anna P.	Per una scuola di qualità e non di quantita
maria b.	non ci sono parole al disastro che vogliono attuare alla ancora buona istruzione italiana. Anche la nostra scuola avra' un livello qualitativo scadente come negli USA e in molti altri paesi occidentali. Ci siamo sempre adeguati ai paesi ricchi e lo continueremo a fare adeguandoci al loro livello di ignoranza.
Arianna D.	chi insegna sa benissimo quante ore lavora non solo in classe, ma anche per preparare le lezioni, correggere i test, per riunioni per materia, consigli di classe, collegi docenti, colloqui coi genitori... e tutti i momenti di tutti i giorni in cui parliamo coi colleghi di classi e singoli casi. Inoltre è impensabile, per esempio per un collega di seconda lingua straniera, avere 12 classi (25/30 alunni per classe). La qualità dell'insegnamento peggiorerebbe, e tanto. Per non parlare dei tagli che comporterebbe questo provvedimento, che non permetterebbe ai precari di lavorare. Eppure io ho scelto questo lavoro perché lo amo, e ho fatto due anni di Silsis per questo, come tanti altri colleghi... la nostra professionalità viene svalutata da questo provvedimento, io mi sono formata appositamente per insegnare, come tanti altri, e ora ci verrebbe preclusa questa possibilità. Perché? Al fine di abbassare la qualità dell'insegnamento? E' proprio il contrario di quello che serve alla nostra scuola e ai nostri ragazzi
francesca m.	Nessuno conosce il numero di ore trascorse a correggere le verifiche

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