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ISCRITTI E DELEGATI DELLA CGIL DICONO NO ALL'ACCORDO DEL 28 GIUGNO 2011

Per: cgil cisl uil

“Se si toglie a questi lavoratori il diritto di sciopero, quale altro mezzo veramente efficace rimane
loro per far valere i propri diritti? È attraverso lo sciopero che i lavoratori – poveri e deboli isolatamente – affermano la propria potenza e l’indispensabilità della loro funzione sociale.”
Giuseppe Di Vittorio

ISCRITTI E DELEGATI DELLA CGIL DICONO NO ALL'ACCORDO DEL 28 GIUGNO 2011


Per il metodo
• La gestione della trattativa che ha condotto a questo accordo non ha previsto nessun coinvolgimento delle strutture della CGIL, ne tanto meno i lavoratori interessati.
• Per la prima volta si andrà alla consultazione dei soli iscritti alla CGIL e non di tutti i lavoratori interessati
• La consultazione degli iscritti non ha regole chiare democratiche uniformi e trasparenti.
• In particolare nelle assemblee di consultazione degli iscritti,viene presentata solo la posizione votata a maggioranza dal Direttivo della CGIL impedendo a chi ha espresso il proprio dissenso di motivarlo davanti ai lavoratori.


Per il merito
• Dove ci sono le RSU gli accordi aziendali saranno validi se chi firma rappresenta anche solo il 50 + 1 % di chi ha eletto la RSU (che teoricamente potrebbe essere solo il 26% degli aventi diritto), senza che poi chi è in dissenso possa chiedere il giudizio dei lavoratori attraverso il voto
• Dove ci sono le RSA queste possono firmare anche se hanno solo il 50+1 dei lavoratori iscritti al sindacato il che vuol dire che se la sindacalizzazione è del 20% con appena l’11% degli interessati si può firmare un accordo che vale per tutti. Ma se una organizzazione chiede la consultazione deve portare al voto più del 50% degli addetti: praticamente una dittatura delle RSA che ricordiamo sono nominate dalle segreterie sindacali e non elette.
- Così la pratica degli accordi separati viene pienamente legittimata -
• Quando una categoria della CGIL non firmerà un accordo non potrà né far votare i lavoratori né scioperare.
• I contratti aziendali possono derogare dalle norme del contratto nazionale: il Contratto Nazionale di Lavoro non sarà più fonte del diritto su materie fondamentali quali la prestazione lavorativa, gli orari e l'organizzazione del lavoro.

L’ACCORDO METTE IN DISCUSSIONE LA DEMOCRAZIA NEI LUOGHI DI LAVORO E SENZA DEMOCRAZIA NEL LAVORO NON C’E’ DEMOCRAZIA NEL PAESE.

L’ACCORDO CAMBIA LA NATURA DEL SINDACATO DA SOGGETTO DELEGATO DAI LAVORATORI A RAPPRESENTARE I PROPRI INTERESSI A SOGGETTO TERZO, SENZA MANDATO, TITOLARE ESCLUSIVO E INSINDACABILE DELLA CONTRATTAZIONE.

L’ACCORDO INDEBOLISCE LA FORZA DEI LAVORATORI CHE IN DEMOCRAZIA SI ESERCITA ANCHE CON LO SCIOPERO.

L’ACCORDO DEPOTENZIA IL CCNL, RIDUCE I DIRITTI DEL LAVORO, FA' PESARE SUI LAVORATORI I COSTI DELLA CRISI GLOBALE.

NO ALL'ACCORDO

SI' ALLA DEMOCRAZIA SINDACALE

SALVIAMO LA CGIL

COSTRUIAMO IN OGNI LUOGO DI LAVORO E NELLE CITTA' I COMITATI PER LA DEMOCRZIA E PER IL NO ALL'ACCORDO


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