per un ATO Rifiuti … Eco - Sostenibile! e una tariffa Rifiuti … Equa e Solidale!
Per: la Corte di Giustizia Europea; la Procura Regionale della Corte dei Conti; il Signor Prefetto – Ufficio Territoriale del Governo di Messina; la Procura della Repubblica di Patti; la Procura della Repubblica di Mistretta; p.c. ai 33 Comuni-Soci dell’ATO Me1 S.p.a.
alla Corte di Giustizia Europea
alla Procura Regionale della Corte dei Conti
Al Signor Prefetto – Ufficio Territoriale del Governo di Messina
alla Procura della Repubblica di Patti
alla Procura della Repubblica di Mistretta
e p.c. ai Comuni-Soci dell’ATO Me1 S.p.a.
PREMESSO:
che in attuazione delle direttive 91/156/CEE e 91/689/CEE in materia di rifiuti è stato emanato il Decreto Leg.vo n° 22/97 (decreto Ronchi), contenente disposizioni normative in ordine al sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, volte a disciplinare, nel rispetto dei principi di Efficienza, Efficacia ed Economicità (art. 21 comma 2° e art. 23 com-ma 3°) le nuove modalità organizzative, con gestione in ambito territoriali ottimali (ATO);
che il 31 dicembre 2002, in attuazione del Decreto Ronchi e della disciplina del settore della Regione Siciliana, è stata costituita la società denominata “ATO ME1 S.p.a.” per la gestione integrata dei rifiuti solidi urbani in 33 Comuni della provincia di Messina;
che alla fine dell’anno 2011, dopo ben 9 anni dalla sua costituzione, la società “ATO ME1 S.p.a.” non ha realizzato nell’ambito territoriale alcun impianto per il trattamento differenziato dei rifiuti ed ha sempre più pressato per smaltire i rifiuti nelle discariche tradizionali, ormai sovraccariche e sempre più sature, aumentando di conseguenza i rischi per l’ambiente per la salute dei cittadini;
che gli stessi lavoratori del settore, anch’essi Cittadini-Utenti-Contribuenti di questo ambito territoriale, si trovano ad operare in precarie condizioni di igiene e di sicurezza sul posto di lavoro per la mancata realizzazione da parte del Consorzio Gestore del “Centro servizi” espressamente previsto nel Contratto d’Appalto;
che ai Contribuenti, a partire dall’anno 2005, in spregio ai criteri di efficienza, efficacia ed economicità, sono state inviate bollette maggiorate di almeno il trecento-percento rispetto all’anno 2004 nelle quali sono compresi servizi non resi o parzialmente resi;
che numerosi Contribuenti, pur non avendo mai avuto notificato alcun “avviso di pagamento”, considerato che i servizi effettivamente resi non sono risultati migliori di quelli espletati dai Comuni in regime Tarsu, hanno spontaneamente pagato dall’anno 2005 in poi secondo la Tariffa TARSU approvata dai Comuni per l’anno 2004.
CONSIDERATO:
che l’ATO ME1 S.p.a.”, con l’acquiescenza dei Sindaci-Soci, ha ripetutamente violato il “contratto di servizio per la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani” in tutti i 33 Comuni dell’ambito territoriale;
che i Comuni-Soci hanno approvato un “Regolamento per l’applicazione della tariffa del servizio di gestione dei rifiuti urbani” garantista per l’ATO e capestro per i cittadini-utenti;
che l’ATO Me1 S.p.a.”, a tutt’oggi, ha illegittimamente applicato le tariffe senza sottoporle mai all’approvazione dell’Organo Comunale competente, giusta disciplina del decreto Ronchi e norme attuative.
ACCERTATO:
che dalla data in vigore (anno 2005) della “Gestione dell’ATO Me1 S.p.a.”, per il servizio di “Raccolta Rifiuti Solidi Urbani”, ad oggi non si ha certezza della quota annua da versare e tutti gli avvisi di pagamento sono sempre “pervenuti” Salvo Conguaglio;
che è attualmente in corso da parte dell’ATO Me1 S.p.a. il differimento della fatturazione relativa agli anni 2005, 2006, 2007 ,2008, 2008, 2010, 2011, in moltissimi dei Comuni dell’Ambito Territoriale, in quanto gli stessi non sono stati fatturati nell’esercizio di competenza per volontà dei Sindaci-Soci, generando negli utenti una ingannevole cognizione di quanto dovuto;
che l’ATO Me 1 S.p.a non ha posto, con il beneplacito dei Sindaci-Soci, una seria interlocuzione con i Comuni, non trasmettendo i Piani Finanziari e i Consuntivi di competenza dei singoli Comuni e non elaborando i report semestrali sulla gestione del servizio;
che Funzionari e Tecnici dei “33 Comuni-Soci AtoMe1 S.p.a.” (controllori) sono o sono stati in buona parte anche in organico (comandati dai Sindaci-Soci) nella “Società AtoMe1 S.p.a.” e ricoprono od hanno ricoperto le mansioni di responsabili (controllati);
che appare evidente pertanto la mancanza di tutela dei diritti dei cittadini di quest’Ambito Territoriale Ottimale da parte delle Istituzioni preposte per legge;
che ciò è stato possibile a causa della gestione clientelare dei “Sindaci-Soci”, della completa estromissione dei Consigli Comunali dal controllo sulla gestione dell’ATO Me1 S.p.a. e dell’operato poco trasparente posto in dai vari Consigli di Amministrazione che si sono succeduti nel tempo.
Gli UTENTI CHIEDONO:
1. che la “tariffa” per il servizio “raccolta rifiuti” venga approvata dagli organi comunali preposti (C.C. e/o G.M.) entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento ed in ogni caso prima dell’approvazione dei Bilanci annuali dei Comuni (ordinariamente entro il mese di marzo di ogni anno);
2. di accertare eventuali profili di illegittimità della condotta posta in essere dall’ATO Me1 S.p.a. (fatturazione di servizi non resi o parzialmente resi, transazioni e/o accordi extra contrattuali tra “ATO Me1 S.p.a.” e Gestore dei servizi, autoliquidazione di compensi dei componenti del C. di A. superiori a quelli previsti dalle direttive regionali, etc.) con danno per le tasche dei Cittadini-Utenti-Contribuenti;
3. di accertare eventuali danni erariali cagionati alle casse dei Comuni e della Regione a causa della “disastrata gestione finanziaria” attuata dal CdiA dell’ATO Me1 S.p.a. nominato dai Sindaci-Soci (indennità di carica prevista dalla Circolare n°.23500 del 28/11/2003);
Gli UTENTI PROPONGONO:
I. la progressiva riduzione del conferimento in discarica;
II. la costruzione di Impianti per il Riciclo della “raccolta differenziata” (carta - vetro – plastica – alluminio – ferro – ecc…) e per il trattamento della frazione organica (umido);
III. che sui Sacchetti per la Raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani sia presente il “Codice a barre” che identifichi l’Utente così da far pagare tutti in proporzione alla quantità di rifiuti singolarmente prodotti.
IV. la costruzione di “CCR” Centri Comunali di Raccolta ove gli stessi Utenti possono conferire direttamente i loro rifiuti differenziati, con economia nella gestione generale del servizio e vantaggio per l’Utente (sgravio sulla singola bolletta).
una PetizionE per avere ogni Utente una Giusta Bolletta - Equa e Solidale!