Dario libero. Pisa libera.
Per: Lavorat*, student*, migranti, cittadin*
Dario libero, Pisa libera.
Nella notte tra sabato e domenica scorsi a Pisa, durante una normale serata fra giovani e student*, abbiamo assistito ad un fatto di straordinaria follia: arrivano carabinieri e polizia, cominciano l'identificazione dei presenti, ma uno studente, Dario, ha osato chiedere spiegazioni ai militari di questo atteggiamento, a tratti anche aggressivo. La risposta è stata percosse, pugni e manette. Dopo di che la volante che trasportava Dario in caserma è partita ad alta velocità, mettendo in pericolo la folla che intanto si domandava cosa stesse succedendo.
La stessa folla si è spostata spontaneamente verso la caserma per assicurarsi dello stato di salute di Dario. L'ambulanza, arrivata immediatamente, non è stata fatta entrare. Così pure l'avvocato. Di fatto Dario è stato sequestrato e per più di 3 ore nessuno poteva avere sue notizie.
Anche stamattina una folla si era riunita di fronte al tribunale dove sembrava che la situazione si risolvesse con la liberazione di Dario. Inaspettatamente però è arrivata la notizia dell'aggravarsi dei capi d'accusa e quindi la sua permanenza in carcere senza processo è stata prolungata.
Come cittadin*, student*, lavorat*, migranti e precar* troviamo inaccettabile una gestione in senso militare ed arbitrario del dissenso e dello spirito critico, propri di una cittadinanza attiva.
Abbiamo visto la militarizzazione delle piazze per sbandierare una fantomatica sicurezza ma ci chiediamo di quale sicurezza si stia parlando, nel momento in cui un normale cittadino viene aggredito, portato via e fatto sparire in caserma, per ore nel silenzio: al posto di Dario poteva esserci chiunque.
Forse per Pisa la violenza di questo recente stato di polizia è una novità, ma la lista di casi analoghi è purtroppo già lunga, pensiamo a Cucchi ed Aldrovandi solo per citare i due più famosi, o ciò che è successo a Fabiano in Val Susa.
Le nostre vite non possono dipendere da deliri di onnipotenza di carabinieri e polizia, perchè nelle celle silenziose di questure e carceri si muore. Se vogliamo che Pisa e le nostre città siano luoghi veramente accoglienti e sicuri è necessario che tutt* prendano posizione affinchè si ponga fine al dilagare dei gravi abusi di potere da parte delle “forze dell'ordine”.
Chiediamo la liberazione immediata di Dario e lo scioglimento da ogni capo d'accusa nei suoi confronti.
Primi firmatari dell'appello:
Fabio Mengali (studente), Luca Baroncini (lavoratore precario), Federica Adani (studentessa), Giorgio Del Vecchio (studente), Gianna Landucci (studentessa), Francesca Cartelli (studentessa), Federico Giusti (sindacalista), Marcello Pantani (lavoratore), Francesco Gasperini (studente), Niccolò Musu ( studente), Giovanni Bruno (sindacalista), Mariangela Carbone ( studentessa), Marco Carbone (studente), Daniele Iannello (studente), Stefano Carlesi (politico), Martina Manfreda (studentessa), Giuseppe Lo Castro ( ricercatore), Roberto Pirisi (studente), Adriano Ascoli (operatore sociale)
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Firmato la petizione
306
Persone
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