annullamento o modica DL. 2567 "processo lungo"
Per: Presidente della Repubblica, Ministro di Giustizia
PETIZIONE POPOLARE o PUBBLICA per l’annullamento o modifica del testo afferente al Dl . n.2567 AS del 27.07.2011 (concepito come emendamento al disegno di legge 2567 della senatrice Carolina Lussana ) anche ri-nominato legge del “PROCESSO LUNGO” e approvato in Senato - modifiche agli articoli 190, 238-bis, 438, 442 e 495 del codice di procedura penale e all’articolo 58-quater della legge 26 luglio 1975, n. 354
La legge annulla l’ autorità discrezionale del Giudice (Presidente o di Pace, Gip, et cetera) nelle varie Corti dei tre gradi di giudizio) nel processo, di selezionare e limitare il numero dei testimoni distinguendo, tra le dichiarazioni testimoniali, quelle determinabili come “superflue” ed inutili da quelle, invece, idonee, ossia “pertinenti” e congruente al processo.
Viene annullata, dunque, il coerente svolgimento del processo e le due afferenti linee dibattimentali ossia quella della Difesa che quella dell’impianto accusatorio del PM.
L’autorevole discrezionalità passa, di fatto, ai soli avvocati della Difesa. L’inevitabile lungaggine della selezione e degli interrogatori porta all’immancabile scadenza dei tempi della durata del processo e, dunque alla relativa prescrizione lasciando libero il presunto reo.
Si chiede, dunque, la ridefinizione e modifica dei tempi di prescrizione calcolati dal momento del reato. ( il processo potrebbe iniziare solo dopo l’adempimento degli interrogatori preliminari per non incorrere nei vincoli della decadenza dei tempi del processo)
Si chiede, di restituire l’autorità decisionale ai giudici e altresì invocare il parere della Corte dei Conti per la valutazione dei costi e delle sue implicazioni nell’osservanza di risarcibilità anche in relazione alla legge Pinto e di stimarne il danno a carico dello Stato.
Dalla valutazione della Corte, si stabiliranno gli opportuni vagli e giudizi da sottoporre al Presidente della Repubblica e agli organi parlamentari e ministeri (Ministeri degli Interni, della Giustizia e Ministero dell’Economia e delle Finanze, et cetera )e si valuterà, pertanto, l’annullamento della suddetta legge del 27.07.2011 anche per l’eccessivo carico economico di sé determinato per gli oneri afferenti all’accertamento delle prove.
La petizione intende salvaguardare tutti i cittadini onesti dell’intero territorio nazionale ma soprattutto quelle regioni meridionali già devastate e infestate irregressibilmente dalla delinquenza sciolta e organizzata, talvolta camuffata da colletti bianchi. Non intende, quindi, salvare quella corruzione, ormai dilagante, annidata tra i nostri rappresentanti e amministratori che verrebbero assolti per scadenza dei termini. Nell’ipotesi dell’attuazione della suddetta legge, dunque, i cittadini retti e probi, verrebbero colpiti irrimediabilmente da una rinvigorita attività criminale, dunque, il totale affossamento del nostro meridione, del paese e dei suoi cittadini moralmente virtuosi.
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