contro il sabotaggio dell'informazione
Per: Michele Santoro Rai 2
Egregio dr. Michele Santoro,
Ci rivolgiamo a Lei in qualità di conduttore del seguitissimo programma di approfondimento politico e culturale “Anno Zero”, grazie al quale ogni settimana ci viene garantito un approccio alla realtà che spesso manca agli altri strumenti di informazione televisiva.
In qualità di telespettatori, gradiremmo che il dibattito tra le personalità del mondo politico e sociale da Lei invitate si svolgesse in quel clima di mutuo rispetto che rende comprensibili le rispettive posizioni.
Ciò non in omaggio ad un’anacronistica concezione del decoro e della cortesia, bensì per l’evidente necessità di rendere accessibili a chiunque le opinioni di ognuno, che è poi il naturale obiettivo del programma da Lei diretto.
Notiamo invece come troppo spesso la comprensibile animosità con la quale vengono trattati argomenti di grande attualità, si trasformi per opera di alcuni nel caparbio disegno di rendere oscuri i ragionamenti altrui mediante la molesta e inurbana pratica dell’interruzione a tutto campo.
Non v’è dubbio che taluni personaggi, che hanno costruito la loro fama sull’irascibilità e sulla prevaricazione verbale, costituiscano il maggior ostacolo allo svolgimento di un confronto che pur nell’asprezza dei toni ha comunque l’obiettivo di garantire la libertà d’opinione.
Tali personaggi appaiono in svariate trasmissioni con inquietante frequenza, accompagnata dal sospetto che loro perniciose attitudini possano talvolta venir fomentate e sfruttate con finalità legate agli indici di ascolto.
Se ciò può essere tollerabile per programmi dalle ambizioni grossolane, certo non è giustificabile per un prodotto come il Suo, che trova nella lucidità delle tematiche trattate un elemento centrale e ineludibile. E’ quasi inutile ricordare che il susseguirsi di tali episodi non solo ostacola il diritto all’informazione, ma finisce per consolidare a livello mediatico e culturale l’idea che la prepotenza premia e che la violenza verbale è sempre un valido surrogato alla mancanza di idee.
Nella Sua lunga carriera, Lei ha certamente imparato a riconoscere gli ospiti che sanno offrire un onesto contributo e quelli che invece si presentano con il proposito di inscenare gazzarre o, peggio ancora, impedire che l’interlocutore possa chiarire le proprie opinioni agli ascoltatori.
La esortiamo perciò a contribuire affinché tali personaggi non possano servirsi del Suo programma per le loro basse finalità. Limitare gli inviti alle persone dotate di un minimo di educazione non potrà che avere conseguenze vantaggiose non soltanto per “Anno Zero” e per la qualità dell’informazione televisiva, ma rappresenterà anche un piccolo ma doveroso sostegno a quel senso civico che nel nostro Paese di certo non abbonda.
Con i migliori auguri di buon lavoro a Lei ed alla Redazione di “Anno Zero”.