Vertenza ex dipendenti Birra Peroni Stabilimento di Napoli
Per: Presidente della Repubblica On. G. Napolitano
appello rivolto a tutti i cittadini
Petizione pubblica popolare on line
Lo scenario dello stabilimento Birra Peroni di Napoli si inizia a delineare in modo negativo nel 2004, con la variazione di destinazione d’uso dell’area con lo stabilimento ancora efficiente e produttivo, variando da area industriale ad area produttiva.
Ad Ottobre 2004 è presentata (dalla sera alla mattina…) la procedura di chiusura dello stabilimento e licenziamento collettivo entro il 31 Gennaio 2005 ed in questo arco di tempo viene messo a punto a dir poco un’operazione chirurgica per eliminare i 150 ex dipendenti e cioè:
Ø Incremento di 350 euro mensili per i pensionabili nei mesi successivi alla chiusura.
Ø Trasferimenti agevolati verso gli altri stabilimenti.
Ø Incentivo all’esodo uguale per tutte le fasce di lavoratori (per i più giovani la chiusura dello stabilimento ha rappresentato una vincita da riscuotere).
Ø Dipendenti del settore commerciale trasferiti tra Bari e Roma.
Ø Le unità del settore logistico trasferiti a Nola nel centro di smistamento successivamente allestito.
Nella sostanza vi è stato uno sgretolamento “scientifico” delle maestranze, che alla chiusura del 31/01/2005, sono stati ridotti a 52 esuberi da ricollocare nel successivo anno di cassa integrazione e nei successivi anni di mobilità (ciò con un accordo firmato a garanzia da Regione Campania - Comune di Napoli - Provincia di Napoli - Parti sociali - OO.SS. - Italia Lavoro).
Nel 2006 i suoli vengono venduti alla Holding Mi.no.ter. S.p.A. che con un contratto stipulato con la Soc. Birra Peroni, la Mi.no.ter. S.p.A. si impegna ad assumere o far assumere i 52 ex lavoratori, sottoscrivendo nei paragrafi che compongono il contratto, garanzie di stabilità nei confronti dei beneficiari (gli ex dipendenti), mantenendo attive le relazioni sindacali ed istituzionali al fine di garantire agli ex lavoratori un futuro dignitoso.
Accade invece, che gran parte degli ex dipendenti, vengono contattati con fantomatiche proposte di lavoro, da anonime società (non essendo controllate dalla Mi.no.ter.) con proposte fuori Provincia, fuori Regione, con dubbia stabilità e questo solo allo scadere del periodo di mobilità individuale, senza concertazione sindacale, proposte bloccate dalle stesse OO.SS.
Nel frattempo erano iniziate ed in parte già concluse le operazioni burocratiche di concessioni, delibere ed autorizzazioni, nonostante azioni di proteste da parte degli ex lavoratori e coinvolgimento di rappresentanti delle istituzioni; quelle stesse istituzioni coinvolte nelle operazioni in capo all’amministrazione Comunale.
Nella sostanza gli ex dipendenti hanno svolto un ruolo determinante nel favorire il nuovo imprenditore (Mi.no.ter S.p.A.) e l’amministrazione Comunale che ha tanto vantato (anche a mezzo di comunicati della Giunta) il progetto di riconversione e sviluppo dell’area, che oltre alla costruzione di centinaia di unità abitative, doveva generare circa 400 nuove occupazioni, che sempre a firma del Vicesindaco dott. Sabatino Santangelo doveva essere data priorità ai 52 ex esuberi Birra Peroni nelle 400 nuove opportunità nel sito Birra Peroni.
Ad oggi, nulla è avvenuto, gli ex lavoratori sono stati portati alla “canna del Gas” dal comportamento scellerato della Mi.no.ter. S.p.A. che NON HA MANTENUTO GLI IMPEGNI ed il paradosso è che nonostante l’inadempimento, la società Mi.no.ter. afferma e si ritiene libera di obblighi verso gli ex lavoratori, sostenendo a sua giustifica di (aver formulato valide proposte di lavoro), che però chissà perché le stesse Organizzazioni Sindacali Tutte (CGIL – CISL – UIL – ) hanno contestato e bloccate.
Un comportamento “anomalo e scellerato” che è venuto fuori anche nell’ultimo accordo al Comune di Napoli, in cui Mi.no.ter. S.p.A. si è impegnata a ricollocare gli esuberi, accordo peraltro ampiamente diffuso a mezzo stampa come SOLUZIONE TROVATA per gli ex lavoratori e che Mi.no.ter. S.p.A. allo scadere dei 6 mesi, come suo costume HA SFACCIATAMENTE DISATTESO ciò che ha sottoscritto il 5 Agosto 2010 con le OO.SS., e l’Assessore Nicola Oddati.
E l’assurdo in tutta questa INTRICATA MATASSA è che l’Amministrazione Comunale ha dato le Concessioni SENZA CREARE VINCOLI ed OBBLIGHI a TUTELA degli ex lavoratori Birra Peroni, che oggi grazie ai soggetti su citati attualmente sono circa 25 famiglie senza lavoro e senza sostegno a reddito.
Pertanto con la presente petizione gli stessi chiedono appoggio a tutti i Cittadini con la sottoscrizione della presente, in quanto l’area ex Birra Peroni prima di essere una proprietà privata, è innanzitutto un’area della nostra città, e se sviluppo deve crearsi è indecoroso che questo debba escludere i dipendenti dell’ex stabilimento.
Chiedendo inoltre con la presente, anche la rivisitazione di autorizzazioni, concessioni e delibere ed eventualmente le motivazioni (in assenza di sviluppo) che hanno indotto alla trasformazione d’uso dell’area da Industriale a Produttiva e facendo ricorso eventualmente agli organi competenti.