Noi senza lavoro ne reddito chiediamo sussidio e lavoro
Per: A tutti gli Organi preposti
Al Presidente della Repubblica, al Ministro del Lavoro, al Ministro delle Finanze, al Ministro dell’Università, al Primo Ministro, al Consiglio dei Ministri, al Consiglio di Stato, al Presidente del Consiglio, al Parlamento, al Senato, alla Camera dei Deputati e a tutti gli Organi preposti,
Secondo l’articolo 4 della Costituzione italiana la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. In realtà in Italia non è così. Per anni abbiamo visto di tutto. Parentopoli, requisiti e leggi-normative create ad-personam, corruzione per avere un posto di lavoro, discriminazioni, clientelismo, concorsi truffa, raggiri, abusi, menefreghismo e chi più ne ha più ne metta. Ciò è stato riscontrato da tutte le Istituzioni Italiane che avevano ed hanno, invece, il compito sublime di promuovere ed incentivare normalmente, in primis, l’aiuto economico ovvero il lavoro, ossia, Regioni, Province, Comuni, Università, pubbliche amministrazioni in generale, Aziende pubbliche e private. Ogni giovane di cittadinanza italiana o meno giovane che sia non-diplomato, diplomato o laureato ha il diritto, in attesa di occupazione, ad avere un sussidio mensile riconosciuto a prescindere da età, residenza, sesso, religione e quant’altro requisito. Dovrebbe essere automaticamente chiamato ed invitato ad un normale percorso formativo e di sicura e stabile assunzione secondo le proprie scelte. Dovrebbe essere anche tutelato legalmente, in forma gratuita, dallo Stato. Dovrebbe essere incentivato economicamente, poiché senza reddito, a prescindere dalla propria condizione famigliare per di più se essa risulta aggravata o in fascia debole. Oggi chi è senza lavoro e sta a casa con la propria famiglia o meno, perché, ha dovuto subire i disastri di un governo colpevole di tutti gli abusi e le tragedie possibili e che ricade in una fascia di età che và dai 30 ai 45 o 50 anni e più, e non ha mai lavorato, è abbandonato dalle Istituzioni lasciato morire perché, lo Stato, consapevole dei propri scempi e dei delitti Istituzionali che ha compiuto e sta compiendo, oggi, tutela, in modo per altro ancora apparente, solo i giovani ossia coloro che ricadono in una fascia di età che và dai 18 ai 30 anni. Per gli altri ed in particolar modo per coloro che oltrepassano questa età e non sono mai stati inseriti in un contesto lavorativo non ci sarà nulla ancor meno una pensione dignitosa. L’Istat, ente che doveva essere preposto a dare notizia e calcolo di coloro che ricadono in questa sfera ha, per anni, volutamente omesso divulgazione per evitare scandali perché Istituto è strumentalizzato politicamente. Per tutti coloro, che non sono mai stati inseriti in un lavoro, chiediamo in via preliminare, un immediato sussidio economico mensile ed in via principale un lavoro onorevole ed appropriato ai propri percorsi di esperienza, studio e formazione.
Firmate