Aboliamo il salvaprecari
Per: Ministro dell'Istruzione
Siamo un gruppo di precarie della Scuola dell'Infanzia di Palermo e vorremmo porre l'attenzione su una raccolta di firme che stiamo effettuando al fine di chiedere al Ministro della Pubblica Istruzione Profumo l'abolizione della legge salvaprecari, almeno per come è formulata adesso. Riportiamo di seguito il testo della lettera che intendiamo inviare al Sig. Ministro. Preg.mo Sig. Ministro, questa lettera o meglio, questa accorata richiesta d'aiuto raccoglie le adesioni di tanti precari della scuola che da tre anni sono letteralmente precipitati in un vortice da cui non riescono più ad uscire. Dopo quasi vent'anni di servizio prestato presso le scuole più svariate, oggi tanti docenti si ritrovano a casa senza un lavoro sul quale contavano come importante contributo per il sostentamento della famiglia. Tutto questo a causa della cosiddetta legge “salvaprecari”, che contrariamente alla sua denominazione, si è rivelata in realtà una “ammazzaprecari” che viola i diritti dei docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, creando di fatto una seconda graduatoria in cui spesso rientrano persone che insegnano da un anno o poco più, con un basso punteggio ma che hanno avuto il privilegio di rientrare in codesta graduatoria avendo avuto la fortuna di una supplenza di 180 giorni o perche', essendo in maternita', e quindi restando a casa propria, hanno presentato furbamente la domanda di inserimento in provincie seppur lontane ma più “facili” ai fini del conferimento di supplenze di durata maggiore dei fatidici 180 giorni. La raduatoria “ufficiale” dell'USP di Palermo resta così relegata ad un ruolo secondario e noi, che per tanti anni abbiamo lavorato scegliendo di rimanere accanto alle nostre famiglie e accettando le supplenze che capitavano confidando sul nostro meritato punteggio accumulato con sacrificio, nella speranza di raggiungere prima o poi il Ruolo, vediamo questa meta allontanarsi sempre di più come un miraggio irraggiungibile. Ci rendiamo conto di essere tornati indietro a quando venivamo chiamati un giorno alla settimana, alle prime supplenze della nostra vita. A noi, quindi non spetta nulla, per lo Stato non siamo “ugualmente” precari. Molte di noi si sono perse i primi anni di vita dei propri figli, perché uscendo di casa all'alba per recarsi sul posto di lavoro e rientrando il pomeriggio, si doveva pur affidarli a qualcuno, e adesso che ormai loro sono cresciuti, ripensando ai sacrifici fatti, è naturale chiedersi se realmente ne sia valsa la pena. Caro ministro, con queste parole vogliamo farle comprendere la nostra disperazione aprendo il nostro cuore. Le chiediamo di cancellare questo decreto per il prossimo anno scolastico, perché è ingiusto restare indietro rispetto ad insegnanti con punteggio inferiore al nostro: ci chiediamo che validità abbia la graduatoria ad esaurimento se un'insegnante di Scuola dell'Infanzia che, ad esempio, si trova alla posizione 52 con punti 197 venga scavalcata dalla 2960 con punti 14. Così non va, si è creata soltanto una guerra tra poveri che non può generare altro che sfiducia verso le Istituzioni il cui scopo principale è quello di tutelare Tutti con Equità e Giustizia. A Lei ci appelliamo ed in Lei confidiamo perché termini questa che, per noi, è una ingiustizia e affinchè le graduatorie vengano rispettate nuovamente facendo valere solo l'ordine di punteggio. Non e' giusto che vi sia una graduatoria tra i precari, che ci siano i precari di serie A e quelli di serie B. La graduatoria è una e una deve rimanere. Non sappiamo che altro fare oltre che chiederLe accoratamente aiuto, siamo precari che abbiamo accumulato professionalità e tanta esperienza..... ma questo sembra non bastare. La preghiamo di mettere fine a questo paradossale parametro di reclutamento e a basarsi soltanto sul punteggio realizzato nel corso di tutti gli anni di insegnamento. Sicuri di un suo sollecito riscontro, voglia gradire, signor Ministro, l'espressione della nostra profonda stima.