Chiediamo che l'Iva non aumenti
Per: A tutti gli Organi preposti
Al Ministro dell'Economia del Tesoro e delle Finanze, al Senato, alla Camera dei Deputati, alla Presidenza del Consiglio, al Primo Ministro, al Consiglio dei Ministri, al Parlamento, al Capo dello Stato, al Consiglio di Stato e a tutti gli Organi preposti,
Chiediamo che l'Iva non aumenti perchè portandola al 22% molte imprese e aziende andrebbero a rischio chiusura inoltre molte famiglie non arrivano più alla fine del mese. Entro i primi di luglio 2013 ciò si tradurrà in una stangata da 135 euro l'anno a famiglia. Un duro colpo anche per le imprese: l'aliquota standard Iva riguarda infatti il 70% dei consumi. Il ritocco rischia di costringere 26 mila imprese del settore a chiudere. Se salirà l'aliquota le imprese scompariranno entro la fine del 2013. Tra possibile aumento Iva, scadenza Imu prima casa esclusa, e Tares, nel 2013 ogni famiglia rischia una batosta fiscale da 734 euro secondo i calcoli eseguiti da Federconsumatori, che ha considerato i rincari ipotetici imposta per imposta: 45 euro per la Tares, 207 per l'Iva, 480 per l'Imu. A rincarare, per primi, saranno vino e birra tra le bevande; carburanti, riparazioni auto, abbigliamento, calzature, mobili, elettrodomestici, giocattoli e computer tra i non alimentari. Gli aumenti che peseranno di più saranno il pieno all'auto o gli interventi di meccanico o carrozziere (33 euro all'anno per una famiglia di tre persone, 39 da quattro), l'acquisto dei capi di abbigliamento e calzature (18 euro all'anno per una famiglia di tre persone, 20 da quattro) e l'acquisto di mobili, elettrodomestici o articoli per la casa (13 e 17 euro). Bisogna assolutamente scongiurare questo aumento.