per la Crescita, lo Sviluppo, l'Occupazione
Per: Al Presidente della Repubblica, Giorgio Napilitano
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
GIORGIO NAPOLITANO
La crisi continua a produrre i suoi effetti sulla crescita, sul reddito, sull'occupazione, sull'inflazione e sulle borse finanziarie di tutto il mondo. Gli attacchi speculativi sui debiti sovrani e la generale ondata ribassista annunciano già un'altra pesante ricaduta sulla produzione, sul lavoro e, in generale, sull'economia reale di tutti i paesi - avanzati ed emergenti - del pianeta. Il dibattito pubblico e politico - internazionale e nazionale - continua a trascurare come la degenerazione della finanza e l'aumento delle disuguaglianze restino le reali cause della crisi del sistema: dalle borse alle bilance dei pagamenti, dalle buste paga all'occupazione. Nel nostro Paese l'alleanza tra profitti e rendite, a scapito del lavoro, è ancora intatta e costituisce il corollario di un modello neo-liberista senza equità, senza crescita, senza occupazione, senza coesione sociale, senza sviluppo. La manovra varata dal governo non fa altro che aggravare la già difficile situazione in cui si trova l'Italia. Infatti all'interno dell'ennesimo intervento correttivo non è previsto nessun tipo di investimento che possa creare sviluppo e posti di lavoro mentre sono previsti tagli agli enti locali che si vedranno costretti a ridurre i servizi ai cittadini. La manovra si accanisce sempre sui soliti: i lavoratori dipendenti pubblici e privati, i pensionati, i giovani, aumentando le tasse e addirittura innalzando di un punto percentuale l'IVA. Non sono previsti, invece, sacrifici per chi potrebbe permettersi di pagare: i possessori di grandi ricchezze e patrimoni, gli evasori fiscali. Inoltre , dopo aver annunciato tagli ai costi della politica il governo lascia intatti i privilegi della classe politica, rimandando i tagli e l'abolizione delle province. Per tutti questi motivi la manovra si può definire iniqua, depressiva, ingiusta. Noi cittadini riteniamo che l'Italia abbia bisogno di un'altra politica economica, che parta dallo sviluppo del Mezzogiorno, dall'aumento dell'occupazione per i giovani, da una maggiore solidarietà sociale, da una equa ripartizione dei sacrifici per il risanamento dei conti pubblici.
Per questo chiediamo al
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO,
di invitare il governo a varare delle misure:
PER LA CRESCITA, LO SVILUPPO, L'OCCUPAZIONE
Attraverso:
1)Un'imposta straordinaria per il 2012 dell' 1% sui grandi immobili al netto dei mutui;
2)Un'imposta progressiva ordinaria sulle grandi ricchezze per i valori superiori ad 800.000 euro ed al netto delle passività finanziarie;
3)La rimodulazione della tassa di successione;
4)Tagli ai costi della politica: taglio immediato di tutti gli emolumenti,indennità e vitalizi di politici ed amministratori;forte riduzione delle auto blu;sospensione fino al 2014 delle "consulenze" in tutta la P.A. ; riduzione delle società collegate agli EE.LL. che non producono servizi;
Un piano strutturale di lotta all'evasione ed all'elusione fiscale introducendo la tracciabilità dei pagamenti a partire da 500 euro;
Una riduzione delle aliquote sui redditi da lavoro dipendente e da pensioni che possano garantire maggiore equità;
L'istituzione di un fondo di garanzia per la pensione dei giovani basato su un patto intergenerazionale;
Il finanziamento delle attività di welfare e sviluppo delle autonomie locali.
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