"L'adozione non è una "opera di bene" di una società accogliente, ma il segnale di saper guardare lontano."
Per: Parlamento, Primo Ministro, Ministri
L'adozione non è una "opera di bene" di una società accogliente, ma il segnale di saper guardare lontano.
Gentile Onorevole, Senatore, Presidente del Consiglio, Ministro
chi Le scrive è una delle famiglie che a vario titolo supporta l’Associazione Coordinamento Nazionale Adozione / Coordinamento Famiglie Adottanti in Bielorussia ed intendiamo sottoporre alla Sua attenzione il tema dell’adozione internazionale.
Su questo argomento si misura la visione strategica della politica estera del nostro Paese. Le chiediamo di assumersi l’impegno affinché in questa legislatura vengano trattati con urgenza e continuità i seguenti temi per migliorare l’attuale normativa in ottica di trasparenza, equità e considerazione dei diritti dei minori e delle famiglie.
La concreta e diretta esperienza sul campo, infatti, ci ha dimostrato che la possibilità, per una coppia, di concludere l’iter adottivo con esito positivo e con tempistiche accettabili, è un fatto del
tutto aleatorio mancando, tra le altre cose, un sistema di escalation in grado di poter coinvolgere in maniera sinergica gli organismi istituzionali interessati. Questi, sinteticamente i punti sui quali Le chiediamo un impegno formale:
1) Semplificazione dell’iter per l’ottenimento del decreto di idoneità. Una famiglia che intende adottare impiega mediamente oltre un anno per ottenere il decreto di idoneità con procedure e criteri che si discostano da regione a regione. Questo modus operandi di fatto è discriminante e introduce una serie di costi inutili a carico della comunità. Al contempo occorre lavorare per
il miglioramento del post adozione, con miglior supporto a livello di sistema per l’inserimento del minore nel contesto sociale (coinvolgendo scuola, sanità, servizi sociali).
2) Riorganizzazione della CAI:
Allo stato attuale la scarsa cooperazione di carattere strutturale tra il MAE e la CAI vanifica le concrete opportunità di espansione, d’incisività e di controllo delle adozioni internazionali. Chiediamo interventi sulla struttura e sul regolamento della CAI per uno snellimento delle procedure, un miglior utilizzo delle competenze dei commissari e, in sostanza, per far diventare la CAI da ente controllore a “soggetto che sviluppa le adozioni internazionali” e
crea nuove opportunità per le famiglie.
3) Definizione ufficiale di un rappresentante MAE presso le ambasciate italiane, esperto delle procedure adottive nel Paese straniero a supporto degli Enti autorizzati e delle famiglie con compiti di verifica di eventuali situazioni di difficoltà e di interfaccia con le autorità locali.
4) Accordi bilaterali e costituzione di Unità di Crisi:
Laddove possibile definizione di accordi bilaterali che favoriscano la costituzione di Tavoli di Crisi per risolvere in tempi rapidi stati di
criticità o per definire delle vie di uscita per le situazioni legate alle pratiche con abbinamenti in corso (es: casi aperti in questo momento
Bielorussia, Sri Lanka, Vietnam, Colombia..). Sarà cura della CAI operare affinché siano ridistribuite su altri paesi le pratiche di adozione non
abbinate.
5) Definizione trasparente dei costi a carico delle famiglie anche tramite l’introduzione di Agenzie Regionali per le Adozioni Internazionali
(vedi ARAI Piemonte). Per garantire maggiore chiarezza degli iter procedurali e dei costi per le famiglie (es. costo standard) e trasparenza dell'iter procedurale determinando un sistema concorrenziale tra Enti autorizzati e
soggetti pubblici.
6) Adozione dei bambini vicini alla preadolescenza. Per favorire
l’adozione di questa categoria di minori, vanno definiti accordi bilaterali volti a favorire l’incontro tra famiglie già idonee e minori grazie a frequentazioni pre-adottive in Italia. Tale sistema è già previsto a livello
internazionale dalla Colombia (“Vacaciones”). Si vuole favorire l’inserimento in famiglie di minori che rischiano, altrimenti, di non essere mai più adottati.
7) Sviluppo del sistema dei permessi studio per i minori stranieri, anche in un ottica di crescita della rete culturale italiana all'estero, di apertura di nuove relazioni internazionali e nuovi mercati. Riteniamo, infatti, questo punto un passo importante per far conoscere il sistema Italia anche in Paesi emergenti, per aprire il contesto internazionale a maggiori possibilità per
divulgare la nostra cultura e, in una fase successiva, per creare una rete estera favorevole ai rapporti produttivi e commerciali col nostro Paese.
8) Adozioni da maggiorenne: Acquisizione immediata del diritto di cittadinanza del maggiorenne extracomunitari o all’atto dell’adozione da parte di una famiglia italiana in presenza di comprovata pregressa e continua conoscenza e frequentazione.
9) Istituzione della giornata nazionale sull'adozione: la giornata rappresenta un momento di aggregazione di tutti gli attori coinvolti sul tema Adozione. L'Adozione è la disponibilità totale ad accogliere dei bambini abbandonati che diventano figli a tutti gli effetti. Con la giornata nazionale per l'Adozione si potranno sensibilizzare le istituzioni a promuovere azioni migliorative nell'ambito della società civile per la costituzione di una società accogliente e l'integrazione dei minori adottati.
Rimaniamo a disposizione per gli approfondimenti che riterrà opportuno chiederci
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