Per la partecipazione dei precari della ricerca ai lavori del comitato di riforma dell statuto dell'università di Bari
Per: Rettore dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro"
Egregio Rettore Petrocelli,
in questi giorni si sono svolte le votazioni per eleggere una rosa di candidati tra i quali verranno in seguito selezionati i membri del comitato di riforma dello statuto previsto dalla legge 240/2010 (la ormai famigerata “legge Gelmini” di riforma (?!) dell’Università). Tali votazioni hanno riguardato i professori di I e di II fascia, i ricercatori, il personale tecnico-amministrativo e gli studenti. Vale a dire tutte le diverse realtà dell’Università tranne i precari (dottorandi, assegnisti, borsisti ecc.). Se questa decisione è formalmente ineccepibile, dato che la legge non richiede che in questo comitato debba sedere un rappresentante delle varie categorie di precari di cui sopra, spiace constatare come ancora una volta una componente rilevante dell’Università, non soltanto dal punto di vista meramente numerico, ma soprattutto, in termini di contributo nel portare avanti gli obiettivi di ricerca e di didattica dell’Università, sia stata semplicemente ignorata, come se non esistesse.
Le scriviamo questa lettera per porre la Sua attenzione su tale ingiustificata discriminazione, nella speranza che alle numerose dichiarazioni di attenzione alla drammatica situazione in cui versano molti di noi, in termini di sproporzione tra competenze sviluppate e condizioni di lavoro, faccia seguito un atto concreto che testimoni come l’Università di Bari, nei suoi massimi rappresentanti, tiene I dottorandi, i borsisti e gli assegnisti nella considerazione dovuta.
In particolare, siamo sicuri che è possibile trovare un meccanismo regolamentare che consenta a uno o più rappresentanti dei precari della ricerca di partecipare ai lavori del comitato, così da non escludere dall’organo che determinerà il futuro dell’Università proprio coloro che di questo futuro dovrebbero essere i protagonisti. La ringraziamo dell’attenzione, e La salutiamo cordialmente.