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CALDORO OFFENDE LE DONNE CAMPANE

Per: Parlamento,Primo Ministro,Quirinale,Giornali,riviste,Assessorati

Il mondo del Femminismo Napoletano non era stato mai offeso prima in tal modo dal Presidente Stefano Caldoro; per tale motivo il “Femminismo Napoletano “si mobilita' con questa petizione chiamando tutte alle PACIFICHE ARMI .
La Giunta regionale Campana non ha rispettato il principio di «equilibrata presenza» di genere all’interno della Giunta. È la tesi con la quale il Tar, accogliendo il ricordo presentato da una cittadina di Caserta, ha annullato il decreto di nomina dell’ultimo assessore entrato nell’esecutivo Vito Amendolara.
Ad accendere la miccia dell' orgoglio femminista e' stata Annamaria Petrone Giudice di pace verso Solopaca la quale impavida ha fatto ricorso al tar.
Scandaloso e' stato il silenzio in aula delle Donne “Sedicenti Femministe Convinte” tra le quali Angela Cortese/Sandra Leonardo Mastella/Anna Petrone/Eva Longo / Rosa d'angelo........le quali in materia fino alla pronuncia del Tar non avevano detto nulla.
Cio' che sconvolge ed irrita il mondo Femminista Campano non e' tanto il mancato rispetto delle norme da parte di Stefano Caldoro, ma è l'eccessiva levata di “scudi” a difesa di questo Assessore Vito Amendolara . Caldoro offende le donne non tanto venendo meno alla legge, ma offende le donne “impugnando la sentenza” al Consiglio di di Stato il tutto impegnando pubbliche risorse Regionali che potevano essere destinate a centri Anti violenza per le Donne.
Il ricorso al Consiglio di Stato inoltrato a spese della collettività' Campana mette le Donne in uno stato di squilibrio inaccettabile e deprecabile.
Noi donne, combattiamo ogni giorno “l'arroganza Maschile” combattendo mille disuguaglianze , oggi questo ricorso al Consiglio di Stato è uno schiaffo al volto delle donne di Napoli.
Il ricorso al Consiglio di Stato e' una forma d'offesa a tutte le donne poste Giuridicamente in una posizione minoritaria e di sudditanza all'arroganza “becera e maschilista “ordita da Stefano Caldoro.
Il dare Uguaglianza alle donne nella Giunta Caldoro, non vuol dire contentarle con la nomina di due Assessori avvenuta a suon di carte bollate. Dare alle donne altri due assessorati non vuol dire pareggiare i conti, anzi l'aumento della Giunta aumenta la quota rosa, e forse due sono pure poche.
Le donne della Campania non vogliono il “Contentino”, con la nomina di due assessori con deleghe “spicciole raccattate riducendo deleghe a qualche assessore”; non servono l'Assessore ai Biscotti e l'assessore alle Protesi Dentarie
Le donne di Napoli e della Campania meritano un' “Assessorato Forte” con propria autonomia, per tanto le donne Campane lanciano la Candidatura di PINA MANGANO AMARELLI quale assessore all' Agricoltura Campana.
Solo la nomina dell'Imprenditrice PINA AMARELLI MANGANO porta spessore ROSA in questa giunta smorzando l'offesa, imprenditrice di forte stazza Cavaliere del Lavoro e donna distinta in molte campagne.
Le donne Campane si sentono ferite nell' Orgoglio da questo Ricorso al Consiglio di Stato che costa alle casse Regionali soldi pubblici, e sfida le donne mettendole in minoranza. Il ricorso al Consiglio di Stato porta allegoricamente tutte le donne al banco delle “ Imputate” facendo tornare Napoli agl'anni del “Maschilismo da Osteria” ostentato con arroganza.
Perche Stefano Caldoro s'è precipitato a fare ricorso al Consiglio di Stato????
Stefano Caldoro facendo ricorso al Consiglio di Stato ,difende quelle lobby di partito di cui è vittima;Vito Amendolara ideologicamente di Sinistra sempre manifestatosi anti -Berlusconiano era quotato Assessore all'Agricoltura gia un anno prima delle Elezioni Regionali . Notoria è la sua credine ad indirizzo di Nicola Cosentino e di alcuni esponenti PdL Campano , sempre apostrofati con non simpatiche definizioni. La sua nomina nasce all' Hotel Vesuvio di Napoli dove in una plenaria Coldiretti Campania il Pugliese Amendolara veniva designato gia Assessore all'Agricoltura. La sua nomina risponde ad esigenze di partito targate ERMANNO E PAOLO RUSSO (PdL) i quali garantiscono la blindatura Assessoriale in cambio di favori elettorali che la stessa Coldiretti aveva da garantire votando in massa ERMANNO RUSSO. Amendolara per tanto diventa Assessore prima ancora della Elezione effettiva di Stefano Caldoro, cio' garantendo alla Esanime Coldiretti Campana respiri economici futuri dovuti alla nomina Assessoriale.

Un dispaccio pubblico narrante questa storia di investitura di Vito Amendolara era stato largamente diffuso in anticipo alle redazioni stampa prima ancora delle elezioni, DENARO MATTINO CORRIERE DEL MEZZOGIORNO CRONACHE DI NAPOLI...... e ai consiglieri Regionali ora eletti,questi a dispregio dell'informazione pura non pubblicavano nulla, forse per nascondere “ amici e compari” di Merende.
Caldoro Con questo Ricorso al Consiglio di Stato Offende le Donne per difendere interessi di Partito o meglio interessi dei Cugini ERMANNO E PAOLO RUSSO di cui Caldoro e' vittima.
Caldoro dimostra d'essere vittima del Sistema prima ancora d'essere eletto; egli stesso sapeva con larghissimo anticipo rispetto alle elezioni ,che il suo assessore all' Agricoltura si doveva chiamare Vito Amendolara, un ricco rapporto e mail datato dimostra di queste comunicazioni profetiche sempre nascoste dal giovane Caldoro e comunicate anche ai futuri Consiglieri Regionali.
Tutti sapevano del “PORCELLUM AMENDOLARA” le date e le e mail non ci smentiscono; a benedire Amendolara Assessore giungeva a Napoli anche il Ministro Scajola in un maxi raduno alla Mostra d'Oltremare dove Amendolara veniva Benedetto dall' Indiscusso Pontefice la cui morale oggi notoria a tutti.
Amendolara non iscritto a Nessun partito del Cartello Berlusconiano, nonostante abbia sempre dimostrato un acerrimo anti Berlusconismo manifestato e risaputo , sale la vetta della montagna dal versante opposto giocando scacco matto allo stesso CIRIACO DE MITA che secondo i carteggi datati conosceva molto prima le carte in tavola (avendole ricevute tramite il Comune di Nusco)
Una cosa e' certa a fare gli Assessori erano tutti tranne che Caldoro e questo dimostra chi è tutt'ora Caldoro.
Caldoro non usare le donne per i tuoi sporchi intrighi di Palazzo ,non siamo e non vogliamo essere offese in questo modo, ora che il “giocattolo di Caldoro “ è stato smontato vogliamo risposte.
VERGOGNATI!
Probabilmente i video dell'Hotel Vesuvio di Napoli sapranno dirci la verità su questo Assessore che non è mai brillato di luce propria, visionandoli potremo costatare come la politica da “Baraccone targata Caldoro” offende Napoli e le donne; se qualcuno ci setaccia di dire eresie e fregnacce chiediamo l'onore della prova portando agl'atti i filmati dell' Hotel Vesuvio e le e mail che in largo anticipo datate dimostravano l'arcano.
“CARO CALDORO LE DONNE DI NAPOLI NON SONO PRONTE AD IMMOLARSI PER I TUOI SPORCHI COMPROMESSI ; DA ANNI C'IMMOLIAMO PER QUESTIONI MOLTO PIU NOBILI.”
Firmate questa Petizione donne Casalinghe Professioniste Studenti..........
L'appello si rivolge a Dacia Maraini Clio Napolitano Pina Mangano Amarelli Teresa Armato Sandra Leonardo Mastela Gea Aulenti Mara Carfagna Annamaria Colao Giorgia Meloni Melita Cavallo Rosaria Capacchione Maria Stella Gelmini Emma Marcegagllia Daiana Bruno Grazia Bottiglieri Margherita Dini Ciacci Sussanna Tamaro Caterina Miraglia Susanna Camusso Anna Rea Carloni Anna Maria Incostante Maria Fortuna Chiaromonte Franca Luisa Bossa.............
L'appello si rivolge a tutte le donne volenterose di ogni schieramento e di ogni credo, qui' l'unico credo che si difende è la donna.

Promotrice Dottoressa Virginia Papa
Roma 9 aprile 2011


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