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APPELLO CONTRO IL FINANZIAMENTO EUROPEO DELLA NUOVA LINEA FERROVIARIA AV/AC VENEZIA – RONCHI DEI LEGIONARI.

Per: Presidente della Commissione Europea M. José Manuel Barroso 1049 Bruxelles

Dai Comitati e Associazioni dei "NO TAV Venezia-Trieste":

I mittenti di questa lettera desiderano rivolgere a Voi Tutti un appello affinché venga bloccata la procedura di finanziamento europeo della linea ferroviaria Venezia - Ronchi dei Legionari.
Nel Veneto Orientale, la linea ad alta velocità è stata divisa in tre tratte: Venezia - Aeroporto Marco Polo, Aeroporto Marco Polo – Portogruaro e Portogruaro – Ronchi dei Legionari; le prime due si trovano sul territorio veneto, mentre l’ultima, è di competenza mista Veneto e Friuli Venezia Giulia; (allegato)
La linea Venezia – Aeroporto Marco Polo è stata collocata in posizione ipogea e pertanto transita sotto gli abitati di Mestre Est , Campalto e Tessera, la seconda si trova nell’entroterra lagunare nord (Comuni di Venezia-Quarto d’Altino-Roncade-Meolo-Musile di Piave-San Donà di Piave-Eraclea-Torre di Mosto-San Stino di Livenza-Portogruaro-Gruaro-Fossalta di Portogruaro-San Michele al Tagliamento), mentre l’ultima, oltrepassato il Comune di San Stino di Livenza, si affianca all’attuale linea autostradale A4, passando per i Comuni di Portogruaro (VE), Gruaro (VE), Teglio Veneto (VE), Fossalta di Portogruaro (VE), Latisana (VE) per proseguire poi in territorio friulano.
La metodologia scelta dalla Regione Veneto per la presentazione del progetto e la modalità di realizzazione della linea ferroviaria proposte per il tratto Venezia – Ronchi dei Legionari, stanno incontrando una forte opposizione popolare.
I passaggi più significativi dell’iter adottato dalla Regione sono i seguenti:
• In data 18/11/2005 viene sottoscritta la convenzione fra Regione Veneto e Italferr – RFI Spa per la progettazione preliminare della nuova linea AV/AC: la prima assume a proprio carico, quale anticipazione di spesa, una quota (pari a circa 3 milioni di Euro) dei fondi necessari per la progettazione, mentre il gestore dell’infrastruttura assume l’impegno a sviluppare la progettazione preliminare;
• Il 27/03/2006 RFI Spa, in accordo con la Regione Veneto, presenta alla stessa uno studio di pre-fattibilità sulle possibili alternative di tracciato;
• Con la D.G.R. n.1816 del 13/06/2006, e senza una preventiva consultazione con le amministrazioni interessate, la Regione Veneto ha fornito indicazioni a Italferr - RFI Spa in merito alla localizzazione di eventuali tratti della nuova linea AV/AC in affiancamento all’autostrada A4 prevedendo l’eventuale avvicinamento alla stessa solo nel tratto ad est di San Stino di Livenza;
• Il 10/05/2007 Italferr – RFI Spa invia una nota alla Regione Veneto con la quale si richiede la conclusione della progettazione preliminare della tratta Venezia Mestre – Quarto d’Altino, per la quale è già stato attribuito un finanziamento dall’Unione Europea;
• Solo in data 06/10/2010, dopo un’Interrogazione Parlamentare dei Deputati Viola, Rubinato e Mariani alla IX Commissione Permanente – Trasporti, poste e telecomunicazioni – viene portata a conoscenza dei cittadini veneti l’esistenza del Progetto TAV/TAC per la propria Regione; (allegato)
• In data 12/10/2010 il Governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, comunica attraverso la stampa locale la decisione di collocare la linea del TAV sulla gronda lagunare
• A seguito delle dichiarazioni del Governatore Zaia si registrano le prese di posizione contrarie dei sindaci in relazione a quest’ultima scelta e le richieste di maggiori chiarimenti accompagnate dalle riserve di quelli che aspettano il progetto per esprimersi
• Nel frattempo i cittadini si organizzano autonomamente al fine di conoscere il progetto e i relativi impatti e organizzano incontri, manifestazioni e convegni di informazione e di contestazione
• Nel frattempo la stampa pubblica interviste e prese di posizione del Governatore Zaia e dell’Assessore Regionale alle politiche della mobilità e infrastrutture Renato Chisso nelle quali questi affermano la necessità di realizzare fermate balneari nel tratto Tessera-San Donà di Piave (25 km);
• In data 12/10/2010 la Commissione di Salvaguardia esprime parere negativo in merito al Progetto TAV/TAC utilizzando le parole seguenti: «l’ipotesi di tracciato ferroviario Alta Capacità-Alta Velocità lungo il margine della gronda lagunare, in quanto fascia di altissima fragilità e vulnerabilità ambientale e paesaggistica tutelata dal PALAV, prima di una scelta definitiva, venga approfondita, comparata e valutata con le altre due ipotesi della proposta di Piano Regionale dei Trasporti del 2004/’05: percorso ferroviario lungo la linea per Treviso e/o preferibilmente per Trieste, con fermata passante interna».
• Il giorno 22/12/2010 Italferr - RFI Spa presenta alla Regione Veneto e al Ministero il Progetto Preliminare e del S.I.A. della Linea AV/AC Venezia – Portogruaro.
• Il 30/12/2010, invece, vengono depositati anche il progetto preliminare e il S.I.A. della tratta Portogruaro - Ronchi dei Legionari;
• In data 13/01/2011 e dopo ripetute sollecitazioni, il progetto viene presentato ai sindaci. Tra gli elaborati depositati per la consultazione da Italferr - RFI presso la Regione Veneto, non compare né l’analisi costi-benefici, imposta dalla normativa vigente sulla VIA per tutte le opere pubbliche (cfr. DPCM 27 dicembre 1988, art. 4, c. 3), né il piano economico finanziario previsto dall’articolo 4, comma 134 della Legge Finanziaria 2004 (l. n. 350/2003);
• intanto il 22.12.2011 inizia il conteggio dei 60 giorni per la presentazione delle osservazioni al progetto preliminare, ma i files delle 3 tratte divisi in 6 DVD risultano reperibili solo dopo il 13 gennaio 2011 e in luoghi e con tempi diversi (mentre nel sito web della Regione Veneto non viene pubblicato nulla);

Da cittadini sensibili alle problematiche ambientali desideriamo esprimere la nostra grande preoccupazione, non solo per il mancato coinvolgimento della popolazione nella stesura di un progetto che stravolge un territorio fragile e caratterizzato da notevoli valori e criticità; ma anche per l’assoluta mancanza di informazione da parte dell’Amministrazione Regionale.
Le sole informazioni fornite ai cittadini sono giunte dalle riunioni organizzate dai Comitati spontanei sorti nel territorio.
Riteniamo inoltre che l’applicazione della Legge n.443/01, detta “Legge Obiettivo”, e la metodologia applicata dalla Regione non siano coerenti con i principi espressi con la Convenzione Internazionale di Århus del 25 giugno 1998, ratificata con Legge del 16 marzo 2001, n. 108, relativa all’accesso alle informazioni, alla partecipazione del pubblico ai processi decisionali e all’accesso alla giustizia in materia ambientale.
Pur condividendo la necessità di rafforzare e riorganizzare il sistema ferroviario attualmente in uso e dopo aver preso visione, con i limiti su esposti, delle proposte progettuali per i tratti Venezia – Aeroporto Marco Polo, Aeroporto Marco Polo – Portogruaro e Portogruaro – Ronchi dei Legionari, esprimiamo in sintesi i punti critici che a nostro avviso caratterizzano il progetto:
• Assenza della relazione costi-benefici imposta dalla normativa vigente sulla VIA per tutte le opere pubbliche (cfr. DPCM 27 dicembre 1988, art. 4, c. 3);
• Assenza del piano economico finanziario previsto dall’articolo 4, comma 134 della Legge Finanziaria 2004 (l. n. 350/2003);
• Mancata condivisione del progetto con le Amministrazioni locali e la popolazione da parte della Regione;
• Lo studio di impatto ambientale realizzato da Italferr – RFI Spa, risulta basato esclusivamente su Studi Strutturali Sovraordinati (Piano Assetto Idrogeologico) i quali non risultano aggiornati con le recenti prescrizioni delle Direttive UE;
• questo progetto prefigura una violazione degli obblighi imposti dalla Direttiva 2007/60/EC, recepita dall’Ordinamento Nazionale con il D.Lgs. 49/2010 e che ha l’obbiettivo di “[…] ridurre i rischi di conseguenze negative derivanti dalle alluvioni; tale normativa prescrive di realizzare delle mappe di pericolosità idraulica anche con tempi di ritorno molto elevati (TR 500 anni), che però nel progetto in oggetto non sono state inserite
• per la realizzazione di questa nuova linea ferroviaria sarà necessario ricorrere alla costruzione di plinti su terreni con caratteristiche geomeccaniche scadenti, che per questo dovranno essere fondati su pali spinti fino ad incontrare un terreno di buone caratteristiche meccaniche, con un aumento cospicuo dei costi e con una conseguente forte ricaduta sull’indebitamento pubblico futuro;
• mancata considerazione del fenomeno di subsidenza dei terreni interessati: abbassamento del terreno fino a 5mm l’anno
• mancanza nella progettazione dell’opera di un piano di mobilità futura e di uno studio delle previsioni di traffico con le relative esigenze di servizi;
• Presentazione del progetto su base cartografica non aggiornata;
• Rilevante impatto ambientale su zone di elevato valore paesaggistico e ambientale e al tempo stesso particolarmente fragili e vulnerabili, quali la fascia territoriale di gronda lagunare, soggetta a specifico decreto di vincolo ambientale-paesaggistico dal 1985, individuata e delimitata dal P.A.L.A.V. (Piano Regionale ambientale-paesaggistico a valenza statale sovraordinata rispetto ai piani territoriali e urbanistici e, soprattutto, rispetto ai progetti infrastrutturali - approvato nel 1995) come “…Area di interesse “paesaggistico-ambientale” che prevede azioni di tutela attiva e riqualificazione ambientale e paesaggistica…” e non consente interventi come quelli necessari al passaggio della TAV (vedi, in particolare l’art. 21 del Piano)
• Interferenza con le falde freatiche che alimentano gli acquiferi su cui si regge l’intero sistema idrogeologico della Laguna nord di Venezia e la stessa città;
• Passaggio ai margini dell’area archeologica di Altino, con pesanti interferenze sul paesaggio dell’Agro altinate, conservatosi intatto e in cui si colloca uno dei giacimenti archeologici più importanti dell’Italia settentrionale;
• Forte impatto sociale nei territori antropizzati del Veneto Orientale, già interessati dalla presenza di numerose infrastrutture autostradali e ferroviarie, con compromissione di decine di aziende agricole;
• Impatto distruttivo sui Paesaggi agrari della bonifica del Basso Piave e della gronda lagunare nord di Venezia;
• Stravolgimento della viabilità locale per almeno due decenni a causa dell’apertura dei cantieri del TAV, con movimentazione di milioni di metri cubi di inerti e forti ripercussioni sul traffico balneare già congestionato;
• Indisponibilità a prendere in seria considerazione un’azione di ammodernamento della linea storica esistente, considerata la sua non saturazione, come risulta da relazioni ufficiali di Italferr – RFI Spa, e il completamento di progetti già esistenti e complementari ad essa (SFMR – Sistema Ferroviario Metropolitano di Superficie) che riuscirebbero a risolvere i maggiori problemi del trasporto pubblico nella Regione Veneto

Tutto ciò premesso, invitiamo questa Spettabile Commissione a verificare quanto esposto e ad effettuare un attento controllo sull’applicazione delle Convenzioni Internazionali ratificate prima di procedere all’erogazione di qualsiasi finanziamento relativo all’opera in oggetto.

L’obiettivo delle organizzazione e dei cittadini firmatari della presente petizione è quello di garantire al presente e alle generazioni future la vivibilità del territorio Veneto Orientale, pesantemente interessato all’ipotesi di tracciato della nuova linea ferroviaria.
Le associazioni firmatarie hanno a cuore lo sviluppo del trasporto ferroviario. Proprio per questa ragione ravvisano in questa ipotesi “progettuale” aspetti che la fanno ritenere prevalentemente speculativa e fortemente impattante, a livello ambientale, sociale ed economico.
Denunciano inoltre gravi azioni di disinformazione da parte degli organi di stampa e degli stessi amministratori regionali circa l’utilità reale dell’opera. Denunciano altresì palesi episodi di “informazione ingannevole” da parte dei media circa l’utilità reale dell’opera e la mancanza di almeno due dei requisiti richiesti ai governi per partecipare al bando europeo di finanziamento: l’accordo delle amministrazioni locali e il coinvolgimento della popolazioni residenti nell’area del tracciato.


Si allegano alla presente petizione, le sottoscrizioni di Associazioni, Comitati e Cittadini, che esprimono parere contrario alla realizzazione dell’opera.

Le firme originali sono depositate presso il Comitato No TAV Venezia-Trieste e presso il sito web www.petizionepubblica.it. Gli allegato sono disponibili presso il blog www.notavveneziatrieste.tk.
I Comitati e le Associazioni firmatari della presente petizione:
- Rappresentano le istanze di una molteplicità di persone della società civile sia delle zone coinvolte e delle aree limitrofe.
- Intendono con questa azione testimoniare al Parlamento Europeo la democratica opposizione popolare all’opera; tale opposizione viene attuata sempre in modo nonviolento, con manifestazioni pubbliche, conferenze informative, attività di studio e incontri con istituzioni locali.
- Attuano le loro iniziative anche attraverso la sollecitazione di rappresentanti delle Istituzioni e delle Attività economiche locali – Sindaci, Consiglieri Comunali ed Amministratori di aziende – con i quali hanno da tempo attivato un costruttivo rapporto interlocutorio.


Qual è la tua opinione?
APPELLO CONTRO IL FINANZIAMENTO EUROPEO DELLA NUOVA LINEA FERROVIARIA AV/AC VENEZIA – RONCHI DEI LEGIONARI., per Presidente della Commissione Europea M. José Manuel Barroso 1049 Bruxelles è stato creato da: Comitato "No Tav Venezia Trieste".
Questa petizione si trova sul sito Petizione Pubblica che mette a diposizione un servizio pubblico di petizione online.
Se hai delle domande da porgere all’autore della petizione puoi inviarle attraverso questa pagina di contatto contatto
Firmato la petizione
514 Persone

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