ITALIA:S.O.S. DIRITTI
Per: Presidente del Consiglio pro - tempore
Gli ultimi diciotto anni di storia del nostro paese ci hanno fatto precipitare dentro una spirale economica e sociale che ha peggiorato in maniera repentina le già precarie condizioni di molti, lacerando le speranze di una generazione che aveva ed ha bisogno di realizzarsi soprattutto nel mondo del lavoro, svilendo le aspettative di molti lavoratori che, titolari di attività private, si vedono costretti dentro una morsa fiscale che li costringe a lasciare più della metà dei propri guadagni allo Stato o ad evadere per sopravvivere, impedendo loro l’accesso al credito e facendo palesare l’incubo della precarizzazione ad oltranza.
Questa condizione già manifestatasi con lo spirare della così detta “prima repubblica” ha subito una brusca accelerazione dal momento in cui l’Italia, con l’ingresso nell’eurozona, ha dovuto fare i conti con il carico del debito pubblico e con un sistema bancario alle prese con la crisi finanziaria del 2008 conseguente al crack delle grandi banche statunitensi e internazionali, causando grave danno alla piccola e media impresa e alle famiglie.
Per tali ragioni i firmatari della presente petizione chiedono ai cittadini, deputati e senatori e leader di promuovere idonee iniziative legislative finalizzate a recepire quanto richiesto, che si riassume nei punti sotto specificati:
01.Congelamento dei debiti e cancellazione dalla black list attraverso una sospensione fino a trentasei mesi prima del recupero del credito, sbloccando in ogni caso l’eventuale sequestro dei beni, il fermo amministrativo e la cancellazione dalla black list;
02.Soppressione di equitalia e delle agenzie ad essa collegate, considerato che nella sostanza rappresenta una coercizione ed un’imposizione vessatoria verso tutti i lavoratori e cittadini che trovandosi nella condizione di dovere pagare dei tributi o dovendo degli oneri di qualsiasi natura si vedono applicare interessi travalicanti di gran lunga quelli di usura, strozzando di fatto le economie aziendali e/o familiari;
03.Ripristino dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori e adozione di nuovi strumenti di tutela per tutte le organizzazioni sindacali e di rappresentanza dei lavoratori (compreso i militari), sblocco del congelamento degli stipendi per il pubblico impiego e detassazione della tredicesima, riconoscimento di un particolare status per gli appartenenti alle Forze Armate e alle Forze di Polizia, compresa la stabilizzazione del precariato, nonché partecipazione agli utili d’impresa per gli addetti alla produzione;
04.Eliminazione dell’IVA dai prodotti naturali e materiali di prima necessità fondamentali per la vita umana quali possono essere: l’acqua, la frutta, gli ortaggi, lo zucchero, la farina, il pane, la pasta, la carne, il latte, gli occhiali da vista, le protesi dentali, i pannolini, ecc.;
05.Nazionalizzazione delle banche che accusano gravi sofferenze a causa di manovre speculative finanziarie, creando nocumento ai piccoli risparmiatori, ridando fiducia al credito con misure di garanzia pubblica a favore delle piccole e medie imprese, nonché dei settori economici oggi penalizzati (il comparto edilizio, specie quello a favore delle giovani famiglie e della bioedilizia, quello dei grandi lavori, l’agricoltura, la “green economy”);
06.Introduzione del “salario sociale” per i giovani in cerca di occupazione e per coloro che hanno perso il posto di lavoro senza avere demeritato;
07.Legge anti corruzione “introdurre il reato di alto tradimento da estendere a tutti i dirigenti,funzionari e dipendenti dello Stato, non per ultimo i politici che ricoprono cariche istituzionali di qualsiasi livello.;
08.Introduzione di un tetto massimo di due legislature, anche non consecutive, fissando un tetto anche di tipo anagrafico prevedendo un’età massima di anni 65 il giorno precedente la data per il rinnovo delle Assemblee parlamentari, nonché abolizione dell’appellativo “Onorevole”, poiché i parlamentari debbono assolvere alla funzione di DEPUTATI in nome e per conto del popolo sovrano.
09.Riduzione del 50% di tutti gli emolumenti dei parlamentari nonché delle indennità estranee al trattamento economico fisso e accessorio, individuando per queste le somme relative all’alloggio, ai trasporti, (obbligo dell’utilizzo dei mezzi di trasporto più convenienti a carico dello stato) etc.;
10.Soppressione del vitalizio per i parlamentari nazionali e regionali ed eventuale ricongiunzione dei periodi, per il calcolo finale del trattamento pensionistico, con l’attività lavorativa di provenienza, prevedendo i periodi della legislatura meramente utili al numero degli anni che avrebbe comunque maturato nell’attività precedentemente svolta;
11.Ritorno al calcolo delle pensioni con il sistema retributivo fissando poi un tetto massimo alle stesse pensioni in euro 5000,00 lorde a prescindere da qualsiasi attività lavorativa si provenga, sia per quanto riguarda il settore pubblico che quello a partecipazione pubblica, un tetto minimo di euro 1000,00 per le pensioni a prescindere dalla provenienza, sia essa lavorativa che sociale, fissando l’età massima lavorativa in 60 anni per il transito al trattamento di quiescenza, per qualsiasi attività, anche per quanto attiene i funzionari e i dirigenti, così da consentire ai giovani l’ingresso nel mondo del lavoro;
12.Soppressione di ogni forma di finanziamento pubblico ai partiti, attraverso i rimborsi elettorali, e di ogni forma di finanziamento pubblico all’editoria;
13.Sancire il divieto assoluto del cumulo di incarichi, prevedendo per coloro che si trovano nella predetta condizione la possibilità di scegliere l’attività ritenuta più favorevole. Tale divieto scatta a maggior ragione quando si è chiamati a ricoprire cariche pubbliche elettive retribuite. Viene pertanto sancita l’incompatibilità assoluta tra le diverse funzioni. Il mancato assolvimento del presente obbligo di legge fa decadere la carica pubblica;
14.Soppressione degli studi di settore, poiché identificano un volume di affari che nella quasi totalità dei casi non corrisponde a quello effettivo che una ditta, azienda, società o singolo lavoratore autonomo pone in essere durante la propria attività, subendo quindi una tassazione quasi sempre superiore a quella dovuta, nonché dell’anticipo del 90% dell’I.V.A. da parte di ditte, aziende, società o singoli lavoratori autonomi, e conseguente suo versamento all’atto dell’incasso delle somme provenienti dalle fatturazioni emesse;
15. Revisione dello strumento urbanistico prevedendo agevolazioni fiscali, incentivi economici e deroghe alle norme urbanistiche a condizione di armonizzare i manufatti da realizzare con un ambiente arboreo preventivamente stabilito e l’uso di materiali eco-compatibili;
16.Agevolazioni fiscali e incentivi economici per le persone giuridiche e le persone fisiche che intendono realizzare impianti fotovoltaici per l’approvvigionamento di energia elettrica, sia per uso domestico che per uso aziendale.
17.Ricollocazione dei reparti militari al Sud e impiego “operativo” delle forze armate in supporto alle forze di Polizia (sul modello operazione Vespri siciliani) per debellare definitivamente il fenomeno del racket che mette in ginocchio le piccole e medie imprese del Sud;
18.Soppressione della legge elettorale meglio definita come “porcellum” e ripristino dei collegi elettorali più a misura di cittadino, attraverso piccoli collegi territoriali per ristabilire il rapporto eletto / elettore, nonché ripristino delle preferenze al “porcellum” si aggiunge l’Italicum è una legge insostenibile poiché aggredisce i diritti fondamenti della democrazia repubblicana e ferisce uno dei principi che non può essere oggetto di revisione costituzionale: quello dell’eguaglianza dei cittadini. L’aspetto più preoccupante dell’Italicum è che attraverso questo percorso di manipolazione della rappresentanza viene cambiata profondamente la forma di governo e squilibrata ogni forma di contrappeso istituzionale poiché un solo partito – per legge – avrà in mano le chiavi del governo e della maggioranza parlamentare. Senza mediare con nessuno, potrà determinare l’elezione del presidente della Repubblica e attraverso di lui influire sulla composizione della Corte costituzionale, neutralizzandone la funzione di controllo. Consideriamo l’Italicum una minaccia per la democrazia. Per tali ragioni noi sosteniamo il NO all’Italicum..
Nel sottoscrivere la presente petizione popolare, consento espressamente che i miei dati personali forniti siano oggetto di trattamento ai sensi dell’art. 22 della Legge 31 dicembre 1996 n. 675. Consento altresì alla loro comunicazione e diffusione ai soggetti promotori e aderenti alla presente iniziativa popolare. Sono a conoscenza del fatto che i dati verranno trattati per le finalità proprie alla petizione in essere.
Sito internet:www.liberarappresentanza.it